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martedì 14 aprile 2015

Un tè con ... Viviana Giorgi

Per la rubrica:

Non ci fermiamo miei cari Lettori!! Ecco per noi una nuova intervista, questa volta della scrittrice Viviana Giorgi, autrice della casa editrice Emma Book. Tra i suoi libri più apprezzati ci sono "Un amore di fine secolo" e "Amore, orgoglio e pregiudizio".
Proprio in questi  giorni ha pubblicato il suo nuovo libro "Vuoi vedere che è proprio amore? 




















"Ex giornalista, milanese, amante dei bassotti e dei gatti rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie romantiche contemporanee, più speziate che sfumate, con eroine decise, ma un po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una romantic comedy e l’altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più sorridente e vivace del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il lieto fine per lei? Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la sua eroina vesta in jeans o in stile impero. Perché, come ripete spesso: se si deve sognare, meglio farlo alla grande, no?

Viviana è socia fondatrice di EWWA, European Writing Women Association. È tra le autrici dell’antologia pubblicata da EWWA E dopo carosello tutte a nanna."

1. Quando hai iniziato a scrivere? Cosa ti ha spinto a farlo?

Ho sempre lavorato con la parola, per la verità, perché prima di incominciare a scrivere romanzi facevo la giornalista. Nonostante qualche tentativo fatto in passato, prima del 2010 non ero mai riuscita a finire un romanzo. Nel 2010 ho scoperto un genere che avevo sempre un po’ snobbato, il romance e in generale la narrativa femminile, ed è stato un colpo di fulmine. Leggevo e mi venivano in mente altre storie. Ho cominciato così a scriverle, queste storie, anche perché la cosa mi faceva sentire bene e in quel periodo avevo davvero bisogno di una terapia antidepressiva efficace come solo il romance è (sia letto che scritto). Lo consiglio caldamente a chi si sente giù.

2. Hai scritto svariati libri, qual è quello di cui vai più fiera?

Forse “Un amore di fine secolo”, che è un romance storico ambientato alla fine dell’800 a New York, nel mondo delle redazioni dei giornali e dell’alta società. La protagonista è una donna che si ritrova da sola a sopravvivere in un mondo che non conosce, che non si piega alle regole sociali ma combatte per ciò in cui crede. Mi è piaciuto moltissimo fare le ricerche per questo romanzo, mi si è aperto davanti un mondo straordinario, ricchissimo dal punto di vista culturale e sociale, un mondo che è molto più vicino al nostro di quanto non si creda. Il libro ha già avuto un seguito, La Traversata, un romanzo breve che annuncia un ulteriore seguito, “Un amore di inizio secolo”, ambientato nella Londra del 1900.

3. Se fossi un personaggio del tuo libro, quale saresti? Perché?

Vorrei essere la protagonista di “Un amore di fine secolo”, Camille Brontee, perché è una tosta, una giovane donna che poco per volta prende fiducia in se stessa e non sceglie mai la strada più facile. Ecco, non mi dispiacerebbe nella vita reale essere tanto determinata e coraggiosa (e soprattutto avere ventiquattro anni, come li ha lei!).

4. Qual è l’aspetto positivo di essere una scrittrice? Quale lato del tuo lavoro ami di più?

L’aspetto più incredibile di questo mestiere, è poter fare un lavoro che ti appassiona. Mi piace tutto dello scrivere, sia la parte che riguarda la creazione di storie e personaggi, sia il lavoro di documentazione, che è necessario anche nel contemporaneo, non solo nello storico. Ma ciò che trovo entusiasmante è il puro atto dello scrivere, guardare le parole moltiplicarsi sotto i miei occhi, vedere riempirsi le pagine, correggere, revisionare, aggiungere o sistemare il tiro, s’, mi piace proprio. Nel mio caso, non si tratta certo di alta letteratura, ma di narrativa di genere, che deve comunque rispondere a degli standard il più possibile alti e a delle regole precise. Penso a me stessa come a un’artigiana, non come a un’artista, e in quanto tale mi sforzo di usare al meglio i miei strumenti, soprattutto la pialla e la lima, utensili così necessari e troppo spesso dimenticati.

5. Stai già scrivendo un altro libro? Di cosa parlerà?

Il 14 aprile scorso è uscita la mia nuova commedia romantica intitolata: “Vuoi vedere che è proprio amore?”, ancora una volta edita da Emma Books, una casa editrice (femminile e digitale) con cui mi trovo benissimo.
Si tratta di una storia d’amore ambientata un po’ a Milano e un po’ in Irlanda, tra una prof aspirante fotografa, molto riservata e salutista (era una delle femmine folli di “Bang Bang, tutta colpa del gatto rosso”), e uno statistico di professione (uno da sballo, come sono tutti i miei eroi); un amore che sembra impossibile sulla carta, ma che alla fine supererà ogni difficoltà e avrà il suo lieto fine, come il romance comanda. Intorno ai due protagonisti ruotano molti altri personaggi, che spero diano brio al racconto. E poi, come sempre nei miei romanzi, la musica ha anche qui un posto importante; ‘ascolterete’ soprattutto quella dei Beatles.

6. Molti scrittori sono anche grandi Lettori, leggi molto? Quali sono i tuoi libri preferiti?

Sì leggo molto e, a meno che non si tratti di autori italiani, leggo in originale. Non faccio segreto che la letteratura che preferisco è quella anglosassone, dai classici, come Austen, Dickens o Mark Twain (solo per citarne alcuni), ai contemporanei. Leggo molti thriller (Lee Child, Craig Johnson, Daniel Silva, ad esempio) perché il thriller è il genere che preferisco e che avrei tanto voluto scrivere. Leggo anche parecchi romance, storici e contemporanei (le mie autrici preferite sono Julia Quinn per gli storici e Julie James per i contemporanei), e parecchi romantic suspense. Poi ogni tanto recupero un classico dell’800, e me lo rileggo, magari a pezzi. Flaubert e Tolstoi sono in assoluto i miei autori preferiti, con la Austen e Dickens.

7. Quando finisci di scrivere un libro, quante volte lo rileggi e lo modifichi?

Invidio chi scrive un romanzo tutto di un fiato e solo alla fine revisiona! Io non sono in grado di farlo. Non riesco a iniziare la giornata se prima non rileggo quello che ho scritto il giorno prima e magari quello prima ancora. E di solito in questa rilettura quotidiana ci lascio parecchio tempo. Poi c’è la revisione finale, che va avanti sino a quando non sono soddisfatta. Ci sono spesso parti che filano via lisce che è un piacere, altre con le quali lotto strenuamente, finché non ho vinto io, altre ancora che, per quanto apparentemente funzionino, in realtà non servono a molto, e quindi, a malincuore, le cancello. L’ultimo romanzo l’ho revisionato almeno tre volte prima di consegnarlo alla mia editor.

8. Credi che il lieto fine esista anche nella realtà? Oppure pensi che sia difficile da ottenere?

Io credo che spesso noi non ci accorgiamo di essere felici o di vivere un lieto fine. Forse dovremmo ringraziare più spesso per quello che abbiamo, se l’abbiamo. Nei romanzi d’amore viene descritto solo un arco di tempo della vita dei due protagonisti, dal momento dell’innamoramento sino all’happy ending, o presunto tale. Non viene descritto il dopo, la vita quotidiana con tutti i problemi e le seccature che ognuno di noi conosce bene, con le preoccupazioni, le malattie o le grane di lavoro. Un romance si ferma, come una fiaba, all’ e vissero felici e contenti, ma poi cosa ne è dei protagonisti? Mi piace credere che la loro vita, dopo la parola fine, non cadrà mai nella routine o nella noia perché sapranno sempre coltivare il loro amore. Forse dovremmo imparare a farlo anche noi.

9. Scrivi romance e storici, ti dedicherai mai ad un altro genere?
Guarda, continuo a dire che vorrei tanto scrivere un thriller, o forse un romantic suspense, visto che un po’ di romance mi scapperebbe dentro. Ma per il momento ho in programma uno storico e un’altra commedia romantica. Ma mai dire mai…

10. Se non fossi diventata una scrittrice, quale altro lavoro avresti fatto?

Se parliamo di fantasia, avrei voluto fare la ballerina di tip tap a Broadway! Oppure la regista cinematografica a Hollywood. O l’archeologa al fianco di Indiana Jones. In realtà, ho svolto la professione di giornalista per scelta e per passione, e mi ritengo fortunta di averlo potuto fare.
Grazie Claudia per avermi invitato nel tuo blog (mi piace un sacco come l’hai chiamato!) e grazie per questa bella intervista. Un caro saluto a te e alle tue lettrici.

Puoi trovare la scrittrice qui:

Sito: www.vivianagiorgi.it
Pagina FB: https://www.facebook.com/georgette.grig
Blog http://chickorchic.blogspot.it

8 commenti:

  1. Grazie ancora Claudia per questa intervista. Mi ha fatto molto piacere conoscere te e le lettrici del tuo bellissimo blog.
    Un abbraccio
    Viviana

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    1. Mi piacciono parecchio le risposte che hai dato a queste domande!

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  2. Non conoscevo la scrittrice! Claudia, come sempre, sei utilissima!

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  3. Queste interviste mi colpiscono sempre di più! Claudia, ti prego, fanne più spesso!

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  4. non conoscevo questa autrice! mi informo

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  5. Non ho mai letto nulla di quest'autrice ma avevo già in mente di leggere un libro! :3

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