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giovedì 1 settembre 2016

Recensione: "Prima di pranzo" - Angela Thirkell


Editore Astoria
Pagine 266
Prezzo cartaceo 17,50 EURO
Prezzo ebook 8,99 EURO
Anno prima edizione 1940
Genere Classico

I Middleton sono una coppia in apparenza male assortita – lui anziano e noioso, lei giovane e vivace –, in realtà unita da un profondo sentimento. Un’estate hanno ospite per una lunga vacanza la sorella vedova di lui, Lilian, accompagnata dai suoi figliastri, Denis e Daphne, e alla fine del soggiorno molti equilibri sembrano saltare.
Denis, di salute malferma e bruttino, è un compositore che sta cercando di
musicare e far mettere in scena un balletto, mentre la sorella, allegra e appassionata di natura, ha da poco perso il lavoro, perché, come dice la matrigna, il dottore per cui faceva la segretaria ha avuto il cattivo gusto di morire di colpo. 
Con gentilezza ma implacabile ironia l’autrice descrive un mondo fatto di nobiltà nullafacente e borghesia lavoratrice, di personaggi che occupano le loro esistenze con il nulla, di grandi chiacchiere fatte nei giardini, di ricevimenti e feste di campagna, di matriarche impiccione e insopportabili, e di maggiordomi che tutto vorrebbero controllare e organizzare. E termina il romanzo con un fuoco di artificio di storie d’amore dagli esiti imprevisti e imprevedibili.


"Prima di pranzo" non è il primo libro di Angela Thirkell che leggo.
Ho fatto la conoscenza di questa scrittrice tempo fa, quando lessi il suo scritto "Pomfret Towers", i cui personaggi, se ho ben inteso e non sono caduta vittima di fortuite coincidenze, vengono nominati anche in questo nuovo scritto. 
"Prima di pranzo" però non è il seguito di "Pomfret Towers", narra vicende completamente diverse e vede come protagonisti i signori Middleton e i loro parenti più prossimi.
La nostra storia ha inizio quando la serena e pacifica quotidianità del signor Middleton viene burrascosamente destabilizzata dall'arrivo di Lilian, sua sorella, e dai figliastri di quest'ultima: Denis e Daphne, che dopo la morte del padre, hanno deciso di restare con la matrigna e di sostenersi a vicenda durante il peregrinare delle loro vite.
Il signor Middleton, orgoglioso affittuario della tenuta di Laverings, ormai abituato alla tranquilla e spartana vita di compagna, è tutt'altro che felice di avere nella casa accanto, come ospiti, la sorella e i figliastri, che da come li ricorda, sono uno malaticcio e l'altra troppo esuberante!
Ma come potrebbe mai impedire la loro venuta?
Il signor Middleton dovrà mettere da parte il suo disappunto e preparare l'auto per recuperare i parenti alla stazione dei treni.
Come se non bastasse, c'è da accogliere in casa anche il signor Cameron, socio in affari di Middleton, in visita alla famiglia per questioni di lavoro.
Non dimentichiamoci poi dei Bond, i proprietari di Laverings! Quest'ultimi, assieme al giovane figlio, saranno assidui frequentatori di casa Middleton.
Il motivo? Un garage che non s'ha da fare!
Insomma, quella ad Laverings si prospetta essere un'estate frenetica, piena di proteste, balletti, fidanzamenti e capricci da parte del maggiordomo!



Un vecchio classico riportato alla luce dall'Astoria Edizioni, imperniato da un'eleganza che non passa mai di moda, pronto a conquistarci con quel suo charme d'altri tempi.
Un libro che tra le sue pagine racchiude l'essenza dei pranzi in famiglia: piacevoli, spensierati ma interminabili!
Questo testo, infatti, si perde tra riunioni inconcludenti e servitù problematica.
La Thirkell ha il difetto di smarrirsi nel raccontare fatti di nessun particolare interesse, perdendo di vista il tema principale.
Più di una volta, leggendo il volume, mi sono chiesta impaziente quando saremmo arrivati al punto della situazione e quando sono giunta al dunque ... beh ... pura delizia!
Un libro leggero e squisitamente incantevole, a cui assegno:

3 Wonderland su 5

Dal libro: 

- "Gli ospiti divorarono gli ultimi dolci della signora Middleton, sussurrando che erano a dieta ma ciò che si mangia fuori non conta."

- "Situazioni disperate richiedono misure disperate, e così Lord Bond andò in biblioteca a suonare il campanello."

- "(...) perchè spesso la compassione è difficile da offrire e da accettare, e comunque non risolve nulla."

1 commento:

  1. Vabbè i classici non li conosco tutti e si vede! Non ti ha entusiasmata più di tanto mi sa ahahha a me non ispira!

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