New York.
Durante una serata di pioggia Francesca Ferretti, studentessa di danza e Jamie Conrad, brillante avvocato disposto a tutto, si scontrano per caso. Da quell'incontro per entrambi qualcosa cambia e iniziano a frequentarsi con regolarità, fin quando qualcosa li separa. E quando la storia sembra ormai essere giunta al capolinea, sarà il destino a decidere per loro.
"Il viaggio che stavo per intraprendere non era un semplice viaggio di piacere, era l'occasione che aspettavo da tanto, il sogno che avevo sin da bambina e che finalmente si stava avverando."
Romantico: è sicuramente la prima parola che mi viene in mente per descrivere "La danza degli angeli". Trovo il mondo della danza molto affascinante, nonostante le rigide regole (soprattutto nella danza classica) e leggendo ho sentito proprio che la passione dell'autrice per questa elegante disciplina traspare anche all'interno del libro. Ho sentito dire che alcuni ballerini tengono per loro delle danze "private", danze appunto solo per loro o per pochi intimi, come fa Francesca con la sua "danza degli angeli".
La storia è molto scorrevole e si legge velocemente, sia grazie ai capitoli brevi che ai capitoli alternati che mantengono alta la suspense.
Dei personaggi ho adorato la nonna, così dolce, sempre disponibile e piena di saggi consigli per sua nipote. Per quanto riguarda Jamie, all'inizio non mi piaceva, sembrava proprio il classico uomo in carriera spocchioso, da evitare, poi quando ho saputo cosa teneva segreto a Francesca e a sua nonna ... non ne parliamo! Leggerete voi.
"Per tutto il tempo che siamo stati distanti non c'è stato un solo fottutissimo momento in cui non abbia pensato a te e mi si spezza il cuore vedere che per te non sia stato lo stesso. Io ti ho ferito, mi maledico ogni giorno per questo. Non avevo pianificato nulla di quanto è successo e se non ho avuto il coraggio di dirti subito la verità è perchè avevo paura di perderti!".
Il finale mi ha colpita e soddisfatta. Avrei preferito qualche scena/descrizione di danze e spettacoli in più, perché mi è piaciuto il modo in cui venivano descritte.
Consiglio questa lettura a chi vuole evadere e sognare per un po', in punta di piedi.
"Con solo il suo foulard tra le mani, Francesca incominciò a ballare. I suo movimenti, dapprima lenti e sensuali, seguirono la musica enfatizzando ogni nota, poi divennero così veloci che nessun suono sarebbe riuscito a sostenerli."
Recensione a cura di
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