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giovedì 28 settembre 2017

Recensione: "Il silenzio della pioggia d'estate" - Dinah Jefferies


Editore Newton Compton
Pagine 416
Prezzo cartaceo 9,90 EURO
Prezzo ebook 0,99 EURO
Anno prima edizione 2017
Genere Romanzo Rosa


1930, Rajputana, India.
Dopo la morte del marito, Eliza, una giovane fotoreporter, si sente persa. A tenerle compagnia c’è soltanto la sua macchina fotografica. La solitudine viene un giorno interrotta da una chiamata e da un incarico inaspettato: il Governo britannico decide infatti di inviarla in un ricchissimo stato indiano per fotografare la famiglia reale. È l’occasione della sua vita e deve sfruttarla a ogni costo. Ma, al suo arrivo, una sorpresa l’attende: giunta al palazzo, conosce il fratello del principe, Jay, un ragazzo giovane, affascinante e dai modi gentili. Uniti dal desiderio di migliorare le condizioni della popolazione locale, che vive in estrema povertà, Jay ed Eliza scopriranno di avere più cose in comune di quanto potessero mai immaginare. Eppure la società indiana, molto tradizionalista, e le loro famiglie la pensano diversamente. E questo li costringerà a una scelta: fare ciò che tutti si aspettano da loro oppure seguire ciò che dice il cuore…

India 1912.
Eliza è impaziente di vedere il padre, David Fraser, assistente dell'ufficiale del distretto di Delhi, passare a dorso di elefante davanti la finestra della loro casa, durante la parata, al seguito del vicerè.
Non sarà una bella festa, però, una bomba viene fatta esplodere e David muore.
Eliza rivivrà quell'episodio nei suoi incubi, amava il padre e si incolpa della sua scomparsa.
Dopo l'evento, Eliza torna in Inghilterra con la madre, ma non resterà lontana dall'India a lungo.
Nel 1930, Eliza ha ventinove anni e le viene offerto un lavoro come fotografa. Il suo incarico è quello di fotografare la vita nello stato principesco per documentare il trasferimento del governo da Calcutta a Delhi.
Eliza ha di fronte un intero anno nella reggia, posto pieno di spie e segreti.
Eliza non è benvoluta, non da tutti almeno. E' una vedova, cosa che non viene vista di buon occhio in India. Loro, le vedove, sono soliti bruciarle sulle pire funerarie dei mariti!
Quando arriva alla reggia, Eliza viene accolta nella zenana, un harem riservato alle donne addestrate nelle "sedici arti femminili".


Lì incontra Laxmi, l'ex regina, madre del governatore di Juraipore e del principe Jayant.
La donna è in possesso di una rara bellezza e di un acume non comune.
Jayant è un ribelle di trent'anni che ama il pericolo e attira subito l'attenzione di Eliza.
Alla reggia, Eliza si imbatterà anche in Indira, una diciannovenne che lavora come miniaturista sotto la protezione di Laxmi, e Chatur, alto funzionario di corte, uomo spocchioso con un'alta stima di se stesso.
Tra questi, il personaggio che meno mi è piaciuto è proprio Eliza. Ha un occhio allenato ma non è in grado di elaborare ciò che vede e trarne le dovute conclusioni, cosa che mi ha fatta innervosire varie volte.
Sono invece rimasta affascinata dall'ambientazione, da come l'autrice riusciva a farmi immergere in quell'India esotica, calda, insidiosa.
Le tradizioni indiane trovano largo spazio tra queste pagine, piene di parole in lingua originale.
La storia viene narrata con una delicatezza simile al tocco di una goccia di pioggia sul viso.
Momenti non particolarmente dinamici si alternano ad altri colmi di suspense.
Amore, intrighi, gelosie trovano il loro posto nella trama.
Benché non sia stata completamente rapita da questo romanzo, l'ho trovato ugualmente piacevole, soprattutto per le varie nozioni legate alla cultura indiana.
Motivo per cui assegno al libro:

- Trama: 3 - Narrazione: 4 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Era stata una giornata felice, una giornata gioiosa, di quelle di cui è possibile apprezzare quanto sia bello vivere, in cui non è necessario difendersi o proteggersi."

- "Ti toccherà il cuore, è una festa celebrata per lasciare andare il passato."

- "Eliza amava il modo in cui una fotografia poteva raccontare un'intera storia e pur tuttavia immortalare un singolo momento."

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