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domenica 22 aprile 2018

Recensione: "Il bufalo della notte" - Guillermo Arriaga


Editore Fazi
Pagine 274
Prezzo Cartaceo 17,00 €
Prezzo Ebook 9,99 €
Prima Pubblicazione 2004
Genere Narrativa Straniera

In una Città del Messico affascinante e oscura, le vite di tre amici si intrecciano in maniera inestricabile sullo sfondo urbano della metropoli. Gregorio, che soffre di schizofrenia e a ventidue anni si uccide con un colpo di pistola; il suo migliore amico Manuel, perseguitato dal ricordo della malattia mentale di Gregorio, dallo spettro di un’amicizia tradita, dal mondo di violenza e di ossessione che circondava la vita dell’amico suicida; e la misteriosa Tania, ex fidanzata di Gregorio con cui Manuel ha una tormentata relazione. Giovani alla deriva, che cercano disperatamente un appiglio nel mare mosso della vita. Scritto con l’agilità di un copione
cinematografico, Il bufalo della notte è un emozionante romanzo dalle tinte notturne, una storia ai confini della delinquenza e della normalità, il racconto di un rapporto viscerale di amore e amicizia che sopravvive alla morte. Pochi scrittori al mondo sanno trattare le emozioni e i sentimenti forti e violenti come Guillermo Arriaga, pochi scrittori sanno affrontare con tale potenza narrativa il lato più oscuro dell’esistenza umana e allo stesso tempo illuminarla della luce della speranza e del perdono.

Gregorio, il re Mida della distruzione, non aveva nemmeno ventitré anni quando si è suicidato.
Da tempo soffriva di schizofrenia, la sua mente era il suo tormento.
Gregorio era pericoloso per sé e per gli altri e nemmeno da morto ha smesso di perseguitare Manuel.
Gregorio e Manuel erano migliori amici, a parole. In realtà Manuel si sentiva oppresso dall'amico.
Da lui era stato costretto a farsi tatuare un bufalo azzurro, un tatuaggio che avevano in comune, simbolo della cieca lealtà tra di loro. Simbolo che Manuel ha poi tentato di raschiarsi via con la pietra pomice.
Senso di colpa? Per via di quella ragazza in comune, Tania, la fanciulla sempre in fuga, che scappa ogni volta che sulla soglia compare un problema.
Scappa quando Gregorio si suicida, scappa quando le cose con Manuel si fanno complicate, scappa, scappa, ma ritornerà sempre?
Tra la disperazione, l'imbarazzo, la sofferenza del gesto di Gregorio, non si può fare a meno di pensare a quel perchè che ha dato il via a tutto. Ed ecco poi arrivare una scatola misteriosa, lettere dall'oltretomba.
Manuel dovrà confrontarsi con la realtà di Gregorio.
E alla fine, chi tra loro sarà il vero pazzo?
Più che intorno ai personaggi, credo che questo libro ruoti intorno alla pazzia, tanto che alla fine viene spontaneo dubitare della stabilità mentale di tutti.

"La pazzia può essere più spaventosa della morte."

Cosa singolare, in questo testo non ho amato nessun personaggio, anzi! Li ho odiati quasi tutti, soprattutto quando maltrattavano gli animali, quando sparavano a un cane per provare l'efficacia della loro pistola rubata.
Più di tutti ho odiato però Tania, quella ragazza che i due migliori amici si condividevano. L'ho trovata falsa, una bugiarda nata, priva di lealtà.
L'ho detestata quasi quanto Daisy di "Il grande Gatsby" (e credetemi, lei l'ho odiata sul serio!).
Questi personaggi hanno però delle menti molto particolari, quasi contorte, in alcuni casi più degli altri.
Ho amato il modo in cui l'autore fuorviava la realtà, mostrando che in tutti può esserci un pizzico di follia.
Questo libro è sconcertante, mi ha disorientata, mi ha fatta ricredere più e più volte.
Ogni volta che credevo di essere riuscita a inquadrare un personaggio, ecco che spuntava dalla storia un evento o una rivelazione che cambiava la mia opinione.
E alla fine, nonostante l'antipatia per i personaggi, posso dire di aver adorato questa lettura.
Perchè è vero che i personaggi non brillano in quanto pregi, ma forse sono proprio quelle loro imperfezioni a renderli così intriganti.
Questi personaggi non sono stati creati per piacere, ma per essere reali, per raccontare una storia in declino, pregna di emozioni forti come un amore possessivo, una gelosia cocente, un tradimento lacerante, un'amicizia oppressiva.
Quando ho preso in mano il libro avevo pregiudizi abbastanza negativi, mai mi sarei aspettata che questa storia mi piacesse così tanto.
Ho decisamente sottovalutato questo libro e la sua storia piena di oscurità e immagini cupe.
Ho scoperto poi che nel 2007 è uscito anche il film. Dopo il successo di questa lettura, sono curiosa di vedere la rappresentazione cinematografica.
Prima però, assegno al libro:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 4 - Finale: 3 -

5 Wonderland su 5

Dal libro:

- "A poco erano servite le finestre sprangate con le assi e le sbarre di ferro, la porta senza serratura, la pazienza, l'amore, i calmanti, le sedute di elettroshock, i mesi rinchiuso negli ospedali psichiatrici, il dolore."

- "La pallottola attraversò in diagonale il cervello facendo esplodere al suo passaggio arterie, neuroni, desideri, tenerezze, odii, ossa."

- "Gregorio era morto per così tante ragioni che mi rifiutai di pronunciare la parola 'suicidio'."

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