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sabato 15 giugno 2019

Recensioni: "Il principe svedese" - "Un delitto fatto in casa" - "Suicide Club"


"Il principe svedese" di Karina Halle 

Editore Newton Compton
Genere Romanzo

Ad inizio testo, l'autrice fa una precisazione.
Afferma che il libro è una specie di rivisitazione di "Vacanze romanze" e che il testo "contiene una grande quantità di parolacce e dettagli sessuali". In effetti, è così, però pensavo peggio.
Il problema maggiore, secondo me, è la storia in sé.
Il libro parla di Maggie, una ragazza che ha dovuto abbandonare l'università per tornare a casa a occuparsi dei cinque fratelli.
Maggie aveva ottenuto una borsa di studio per la New York University, il suo sogno era diventare una giornalista.
Una sera, però, mentre è fuori con un'amica, Maggie riceve una chiamata da una delle sue sorelle.
Un detenuto del carcere dove lavorava il padre, è uscito di prigione ed ha ucciso i loro genitori.
Dato che Maggie è il tutore legale dei fratelli, torna a casa per prendersi cura di loro.
Il compito di genitore non è semplice.
Deve badare a Callum, un bambino di sette anni che si mette sempre nei guai, poi c'è April, una ragazzina di quattordici anni piena di rabbia.
Fortunatamente le gemelle di undici anni, Rosemery e Thyme sono diligenti e l'aiutano e ovviamente ha il supporto di Pike, unico altro fratello maggiorenne.
Mentre tenta di badare ai fratelli, Maggie deve anche provvedere alla famiglia.
Ha sostituito la madre al lavoro, pulisce le camere da letto in un albergo della zona e proprio lì, fa un incontro elettrizzante.
Un giorno, durante il suo giro, Maggie entra in una stanza e si scontra letteralmente con un cliente ... nudo.
Il soggetto in questione è Viktor, erede al trono svedese.
La morte del fratello lo ha traumatizzato a tal punto che i suoi genitori gli hanno concesso una breve vacanza in America.
A causa di una serie di strane circostante, Maggie e Viktor si conoscono meglio.
Meggie invidia Viktor, è convinta che lui possa viaggiare senza pensieri, in realtà, lui è solo in libera uscita, presto dovrà tornare a casa, per adempiere ai suoi doveri di principe.

"... quando cresciamo non solo ci rendiamo conto che il Principe Azzurro non arriverà mai, ma anche che non lo volevamo davvero."

A mio avviso, la trama manca di originalità.
Scrivere una rivisitazione, prendere spunto da un altro libro o film per creare un nuovo testo non è semplice, perché si rischia di sfociare nella banalità, come in questo caso.
Secondo me, la scrittrice poteva direttamente scrivere una storia nuova invece di ricalcare malamente il film con Audrey Hepburn.
Alla fine, però, ho assegnato un voto basso al libro perché ho faticato a finirlo, non riuscivo proprio a farmi coinvolgere dalla storia. La narrazione (forse qui è un problema di traduzione) è semplice ma non molto fluida.
La storia d'amore, inoltre, più che tenera è violenta. In alcune scene temevo che Maggie si facesse male sul serio.
Poi lui, non è il massimo dell'eleganza ... si fuma una canna a Disneyland, il regno delle famiglie ma soprattutto dei bambini!
Questo libro, di regale ha ben poco, è passionale, a volte triste, brutale sotto certi aspetti, ma niente di eclatante o travolgente.

"Un delitto fatto in casa" di Farinetti Gianni 

Editore Marsilio
Genere Giallo

La storia si svolge tra l'Italia e la Francia e questa è praticamente l'unica cosa chiara del libro.
Per il resto ... che confusione!
Il libro è un marasma di personaggi. La trama è tutta spezzettata, perché a turno, segue tutte le vicende che riguardano i personaggi. Cosa che appesantisce eccessivamente il libro.
Al centro della storia c'è la famiglia Guarienti (anche se intorno a loro vorticano decine di altri personaggi).
I Guarienti si riuniscono per il Natale nella villa di famiglia.
Nello stesso momento, Duccio, l'amante di Sebastiano Guarienti, è a Nizza, nell'appartamento di famiglia. Per sua sfortuna, assiste alla caduta della signora Adelaide, l'inquilina del piano superiore che è precipitata giù dalla finestra.
Suicidio o omicidio?

"Più o meno riposano tutti in questa notte di Natale tra Francia e Italia. Anche il cadavere della signora Laide ..."

Ora, io ho sintetizzato molto perché in realtà, queste poche righe, nel libro, ricoprono lo spazio di cento pagine!
A un certo punto, mi era venuto il dubbio che questo non fosse affatto un giallo perché per pagine e pagine e pagine l'autore non fa che parlare della vita dei personaggi.
E questo va a letto con quella, questo tradisce e a quella non gli interessa. E questo è gay e quello non lo vuole dire ai suoi genitori. E questa ama giocare d'azzardo e insomma non ne potevo più!
Su quattrocento pagine, le indagini ricoprono meno di cento pagine! Ma neanche, cinquanta al massimo!
Il libro è di una monotonia impressionante, di una noia inaudita. Le uniche parti accettabili sono quelle inerenti la morte di Adelaide e la relazione tra Duccio e Sebastiano (e anche quest'ultima parte, a lunga andare, annoia).
Zero suspense, trama e narrazione di una pesantezza infinita.
Ho odiato questo libro dall'inizio alla fine.
Mancava poco che lo buttassi fuori dalla finestra!
La soluzione del caso poi? Avevo capito già tutto poche pagine dopo la morte della signora Adelaide.
Insomma, non solo non consiglio questo libro ma non lo voglio più nemmeno sentir nominare!

"Suicide Club" di Rachel Heng 

Editore Nord
Genere Narrativa

In un mondo in cui vivere centoquarantadue anni viene considerata una sconfitta e la ricetta dell'immortalità è di prossima invenzione, che fare se si vuole invecchiare?"Suicide Club" parla di una realtà in cui le persone hanno un'estrema cura di loro stessi.
La cura del corpo è un'ossessione, i gelati e i frappè chi li mangia più! Anche la carne è in pratica cibo spazzatura! Non ci sono dottori ma Curanti e possono esserlo solo coloro che hanno secoli di vita a disposizione, perché gli anni di studio sono davvero tanti.
È un gene che definisce chi sei o per lo meno, se vale la pena investire sulla tua vita.
Alla nascita, le persone vengono classificate. In base ai geni o sei un Aspirante (e puoi quindi vivere anche trecento o più anni) o un Sub-100 (un essere difettoso, malato, che non vale la pena preservare).
Ma se uno l'immortalità, l'eterna giovinezza non la vuole?
In un mondo in cui i bambini sono una rarità e le persone fanno continue sedute di mantenimento, in un mondo in cui la società ti obbliga a vivere, ecco nascere il Suicide Club.
Loro mangiano cibo intasa arterie, non gli interessa vivere per sempre ... anzi, aiutano, chi lo vuole, a morire.

"Non ci lasciano scelta."

In questo mondo, Lea è un'Aspirante.
Ha cento anni e ha ancora tutti i suoi arti naturali, nessun ricambio! Il suo aspetto, poi, non assomiglia a quello di una fragile nonnina ma a quello di una giovane donna..
Sua madre era l'emblema di quella società votata alla bellezza, lei stessa lavora per il Ministero ma un giorno rischia di perdere il diritto all'immortalità.
Per raggiungere il padre che non vedeva da ottantotto anni, Lea si getta in mezzo alla strada e viene investita. Niente di grave, solo qualche graffio ma quel suo gesto viene scambiato per un tentato suicidio e il suo nome finisce nella Lista di Osservazione.
Lea è costretta ora a frequentare un gruppo di sostegno e lì entra in contatto con alcuni componenti del Suicide Club.
Il titolo di questo libro è molto più affascinante del testo.
Innanzitutto, non viene data un'idea chiara fin da subito, le varie informazioni sugli Aspiranti, gli Empi, i Sub-100 ecc. vengono seminate per tutto il libro.
La trama poi è piatta, a parte il contesto, la storia di Lea e suo padre è pedante.
Vogliamo poi parlare di Lea? È una psicopatica! Ma le cose che fa da bambina sono degne di uno squilibrato mentale, di un cattivo dei film horror.
Altro che persona sana di mente! Lei è un'Aspirante solo perché la madre era brava a manipolare le persone!
Devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di molto più elettrizzante, sicuramente, mi aspettavo più azione o comunque qualcosa più in linea con il titolo, una vera associazione che ha mille modi per "aiutarti" invece ... niente, "Suicide Club" non è altro che una storia ... noiosa.

4 commenti:

  1. Vedo che ti è andata male in questo giro di recensioni, mi spiace... Quello che hai in lettura col gruppo non dovrebbe deluderti, spero. A me è piaciuto davvero molto 😊😊

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    1. Questo mese è tragico dal punto di vista delle letture. Una delusione dietro l'altra! Spero di uscire da questo circolo catastrofico ed iniziare letture migliori.

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  2. Peccato per tutte queste delusioni, soprattutto per Suicide Club perché la trama sembrava molto intrigante e avevo intenzione di recuperarlo in ebook come giallo da leggere quest'estate.

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    1. Non è un giallo, l'ho iniziato anch'io convinta che lo fosse, poi in realtà è semplice narrativa. Il titolo inganna tantissimo.

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