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lunedì 23 novembre 2020

Recensione Lettura di Gruppo: "Ninfee nere" - Michel Bussi


Editore E/O
Genere Giallo 

Non so da dove iniziare!
Questo libro mi ha stranita a tal punto che non sono riuscita ancora a fare chiarezza tra i pensieri.
Partiamo dalla trama.
Tutto inizia con il ritrovamento di un cadavere, quello di Jérôme Morval. Il suo corpo viene trovato a Giverny, con una ferita al cuore e una al cranio, il sangue che si disperde nel ruscello dentro cui ha la testa. 
Jérôme era un famoso chirurgo oftalmologo, vorace collezionista d'arte, nella sua tasca viene trovata una cartolina raffigurante le Ninfee di Monet. Sul retro, due messaggi curiosi.
Ad indagare sull'omicidio è l'ispettore Laurenç Sérénac.

👉 L'ambientazione, la pittoresca Giverny, è estremamente affascinante e splendidamente delineata.
La visiteremo in gran parte durante le indagini.
La parte più accattivante è  che esiste davvero. 

👉 La vita di Monet fa da sfondo alla nostra storia. Questo particolare l'ho apprezzato enormemente, mi è piaciuto tantissimo fare un tuffo nel passato, nella sua vita.

👉 Ora arriviamo alla parte difficile, la parte che mi ha mandata in tilt: i personaggi. Che intrecci! 
L'anziana che vive nel mulino delle Chennevieres e non vede l'ora di sbarazzarsi del marito.
Il vice di Laurenç che colleziona barbecue.
La piccola Fanette che dipinge in segreto e il suo mentore, fiero di essere considerato dagli altri un barbone!
E l'ispettore! Che si innamora di una donna legata alle indagini! Per non parlare del suo umorismo e del suo carattere così aperto e disinvolto.
Strani! Non so come altro definirli. Un paese di pittori, di persone votate all'arte, di gente strana! .. Monet compreso!


👉 I dialoghi poi, così diretti, privi di giri di parole o formule di cortesia.

👉 E il finale? Che batosta! Non avevo capito nulla, tutto quello che sapevo era sbagliato!
Che storia ingarbugliata, quanti intrecci che si annodano con il passare del tempo.
Una storia caotica, io mi sono persa e quando alla fine ho ritrovato il filo ... sono rimasta a bocca aperta. 
L'autore ha creato una storia che si aggroviglia nel tempo ... e non so se mi è piaciuta o meno.

👉 Sicuramente è originale e non banale ma così ... strana, l'unica parola che mi viene in mente pensando a questo testo.
Il libro è un grande punto interrogativo fino a quando non si arriva alla fine, allora la nebbia si dissolve e tutto è più chiaro.

👉 Ho assegnato un voto un po' basso al libro perché mi ha confusa e lo sono anche ora. 
Non ho odiato questa lettura, però ho fatto fatica a leggerla, non avevo voglia di andare avanti, poi sono arrivata al finale e sono rimasta spiazzata.

Sotto i commenti della lettura di gruppo.

38 commenti:

  1. I personaggi son stati ben strutturati e fin dall'inizio ho notato una discrepanza: com'è possibile che nessuno notava la vecchia che si aggirava per il paese? Sembrava sempre fuori posto, come se ci fosse una sorte di vetro tra lei e tutto il resto degli eventi e dei personaggi. Alla fine ho capito il perché di quella strana sensazione. È un giallo ben costruito, ricco di suspense, però l'ultima parte l'ho trovata un po' confusionaria e ho dovuto rileggerla più volte per capire un passaggio fondamentale, quello in cui si viene a scoprire la verità. Inoltre gli eventi sono stati accavallati tra loro e ho faticato a far mente locale per poterli ricollocare nella giusta posizione. Sicuramente un ottimo giallo, ma che non rileggerei.

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  2. Secondo Gold del mese di novembre  casata : Bambini sperduti
    Questo libro mi ha entusiasmato fin dalle prime pagine e poi ha continuato arrivando ad un finale spiazzante.
    Fanette-Stephanie, il suo personaggio mi e  piaciuto molto, per il suo modo di essere. Peccato che a suo fianco aveva sempre un rompi...  . Ho penato per lei , ogni qual volta  il marito cercava di raggirarla.   Ho aprezzato come l'autore abbia deciso di incastrare nel libro una trama così ingarbugliata ma ben congeniata. Un altro personaggio interessante  è  stato il commissario Laurenç, soprattutto  da anziano. Bello, molto bello.⭐⭐⭐⭐⭐

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  3. Rossana Giacon - Bambini Sperduti

    Le prime due pagine mi hanno letteralmente catturato. Un inizio bellissimo che mi aveva già fatto amare il libro. Trama spettacolare ambientata nel paesino dove Monet dipinse le sue ninfee. Ma più che di arte si parla di un omicidio, di un biglietto di auguri di compleanno per un bambino di 11 anni, di una maestra, di un ispettore carino che segue le indagini. Ma il bello sta nel non detto, nel catturare l'attenzione, in una serie di indizi che raccontano qualcosa ma dei quali chi legge non si accorge. Ed ecco "le tre righe" che mi accendono la lampadina, ma allora è lui/lei il destinatario del biglietto!....e da quel momento in poi....tutto diventa chiaro.
    ah! ovviamente c'è da tenere d'occhio il cane!
    Costruzione pazzesca, finale di quelli che piacciono a me.
    Questo libro si è guadagnato un posto nella lista dei libri più belli letti quest'anno!

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  4. Casata ordine della fenice

    Simona Anelli
    2A gold di novembre
    Un giallo surreale ma ben costruito. Non ha una trama assolutamente prevedibile, e il finale è ancor di più spiazzante. Non è un “giallo da ombrellone”.
    I personaggi sono ben costruiti, così come le situazioni, ma quello che ho preferito è quello di Fanette-Stephanie.
    Lo consiglio, non come lettura di svago, ma lo consiglio.
    🌟🌟🌟🌟 su 5

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  5. Ottilia Mason
    Castata #bambinisperduti
    Partiamo dal presupposto che l'arte impressionista in particolare (e tutta l'arte in generale) sono un mio interesse a prescindere da qualsiasi altro argomento, tanto che qualche anno fa ho partecipato ad un concorso per racconti brevi su un qualsiasi quadro impressionista ed è stato pubblicato. Il fatto che poi ci siano dei delitti lo fa arrivare quasi al top della mia classifica di preferenze. Aggiungiamo anche i viaggi temporali che avevo intuito soprattutto nei racconti dei bambini che sembravano come fuori dal mondo e la vecchina che si sentiva invisibile e non interagiva praticamente con nessuno. Ho viaggiato per Giverny con google maps e mi è piaciuto tantissimo. Lo considero quasi una guida turistica-storica del paesino che vorrei assolutamente visitare. Un piccolo aneddoto: il mulino è veramente un b&b e nelle recensioni ci sono commenti che dicono che la proprietaria è davvero scorbutica e che il suo cane da parecchio fastidio. Quando la realtà supera la fantasia... :)

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  6. Libro che mi ha catturata subito sin dalle prime pagine. Scritto in modo impeccabile da cui difficilmente riuscivo a staccarmi, tanto che ho trascorso un intero pomeriggio in compagnia di Stephanie, di Fanette, dei due ispettori e di tutti gli altri personaggi di cui è ricca la narrazione. Dialoghi con battute rapide, che mi ha portato a leggere pagina dopo pagina tuffandomi nella trama e nell'ambiente descritto tanto che mi sono pure informata dei luoghi descritti nel libro.
    Davvero un bel romanzo giallo, forse uno dei più belli letti in questo 2020, in cui l'autore decide di inserire nelle prime pagine il delitto commesso e di proseguire nella narrazione con lo stupendo colpo di scena finale da bocca aperta.
    Grazie per la scelta di questo libro e di avermelo fatto leggere, cosa che consiglio a tutti.

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  7. Cristina Gentile
    Casata: #LostinAusten
    Questo libro è stato una sfida per me. A sensazione, da subito, c'era qualcosa che non mi quadrava.
    Mano a mano che proseguivo nella lettura, mi sono appassionata sempre di più a capire il reale motivo di tante stranezze che vengono descritte da Bussi e che si svelano solo alla fine.
    Ho anticipato di poco la spiegazione di tutto e questo ha reso meno forte l’effetto sorpresa. Ma è stato comunque piacevole, a ritroso, ripercorrere tutto quello che inizialmente non riuscivo a spiegare e che ora era diventato chiaro ed evidente.
    Libro bello, lettura piacevole anche se, più di tutto, ho amato l'ambientazione e mi ha fatto davvero venire voglia di visitare Giverny. Ne ho immaginato la luce, i profumi e i colori che sono stati una costante in tutta la lettura.

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  8. Elisa Erba
    Casata #ladredilibri

    Giverny, Normandia, un piccolo e tranquillo paese dove ha vissuto e dipinto il grande Claude Monet. Questo sereno e grazioso villaggio è spesso meta di turisti e curiosi, amanti dell’arte e del grande artista. A rompere la serenità del mondo idilliaco di Giverny è un cruento omicidio.
    Ci si trova immersi in un intreccio molto articolato, costruito in modo magistrale, dove molte piste appaiono per poi scomparire, un dedalo che inizialmente mi ha disorientato parecchio, un puzzle che solo alla fine si ricompone, allora improvvisamente tutto torna e si capisce la geniale costruzione. Si succedono colpi di scena, personaggi particolari dai contorni non ben definiti, non si capisce bene chi menta o dica la verità; inoltre ci sono le famose tele di Monet, Ninfee Nere, che l’artista avrebbe dipinto poco prima di morire, sparite o rubate. In alcuni momenti sembra di vivere in un sogno, data l’atmosfera irreale e cristallina, in altri siamo in un incubo.
    Lo scrittore alterna descrizioni a monologhi interiori a volte non immediatamente comprensibili, e soprattutto per questo ho faticato ad entrare nel ritmo del libro ma poi il ritmo accelera fino a diventare incalzante, specialmente nel finale e mi sono ricreduta su tutto il libro.

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  9. #lostinausten Federica Picelli
    libro decisamente particolare.
    Mi è piaciuto? Non lo so.
    Lo consiglierei? Decisamente sì.
    Perché è un modo di scrivere diverso dal solito, uno stile, una struttura particolare.
    Ho fatto fatica ad ingranare, ma non riuscivo nemmeno a smettere di leggere.
    Un giallo a cottura lenta, una trama che ti avvolge.
    Intanto è scritto al presente, alternando una prima persona alla terza, a seconda del personaggio che domina la scena.
    In un certo senso, non so se voluto dall'autore o se mi sono autosuggestionata,mi ricorda i quadri.
    È come se fosse strutturato a macchie di colore che ti avvolgono. L'attenzione è su quel frammento. Ti soffermi, osservi, ti perdi in una macchina,poi lo sguardo si sposta e ti perdi in un'altra, ma il disegno compare solo alla fine, da lontano.
    Anche i personaggi sono strani, un po' troppo eccessivi, devo dire che, Sylvio a parte, non me ne stava simpatico nessuno, eppure sono personaggi che colpiscono, a cui ci si affeziona,ma forse solo troppo tardi, alla fine(Tranne Serenac, lui proprio non lo reggo.)
    Questo autore mi ha incuriosito e  voglio decisamente leggere qualcos'altro di suo.

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    1. io non so se lo consiglierei, è davvero strano, mi devo riprendere ancora

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  10. Le Lost in Austen

    Manuela Bertuccelli

    "Tre donne vivevano in un paesino. La prima era cattiva, la seconda bugiarda, la terza egoista."
    Questo è l'inizio di un libro, un giallo molto particolare, che mi ha affascinato e incuriosito già dalle prime righe. La voce narrante di questa storia è quella di una donna molto anziana, che dall'alto della torretta in cui vive ci racconta le vicende di un piccolo paesino della Normandia, Giverny, tanto amato dai pittori, in particolare da Monet, dei suoi abitanti ma soprattutto ci narra le vite di tre donne. Scandito dal passare dei giorni, la storia si srotola lenta, ma senza mai annoiarmi, lasciandomi sempre con il fiato sospeso. Una trama ben congeniata, veloci e acuti i dialoghi e personaggi approfonditi e ben costruiti, ho adorato l'ispettore Laurenc. Ma non da meno la descrizione del villaggio e il viaggio tra i quadri. Finale all'altezza del libro.

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  11. Giulia Chirco per le LadrediLibri
    Di solito si dice che dal primo capitolo capisci se il libro ti piacerà o se lo lascerai impolverare sul comodino... in questo libro le prime due pagine sono bastate a convinvermi!
    ho seguito la storia di Fanette con sincera emozione e mi sono divertita a guardare su google maps le vie cosi ben descritte del paese di Giverny. il personaggio di Stephanie l'ho trovato davvero insopportabile e ancora non riesco a capire come si sia potuto trasfigurare in una saggia e cinica strega ma a parte questo è stato un romanzo che ho divorato (non tanto per la trama un pò banale ma per come era scritto).
    la trinità di Stephanie è stato un bel colpo nelle ultime pagine e li per li ho ripensato di rileggere il romanzo per trovare qualche anacronismo che mettesse in luce i diversi tempi della storia ma ho preferito rinunciare e godermi la bella sorpresa. davvero una piacevole scoperta!

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  12. Emma Guidi Casata
    Ladre di libri
    Premesso che adoro gli impressionisti e quindi mi è piaciuto molto ritrovarmi nei luoghi dove ha vissuto e dipinto Monet. Ho trovato il giallo molto intrigato. Sinceramente non ho capito nulla fino a che Buzzi non ha spiegato il perché dell’omicidio, pensavo realmente ci fossero 3 donne e mi aspettavo da una pagina all’altra che almeno due di queste donne fosse ritrovata cadavere.Anche questo continuo andare avanti e indietro nel tempo mi ha confusa parecchio anche perché non sempre si capiva se eravamo nel presente o nel passato. Nel complesso il libro non è male

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  13. Letto con fatica. All'inizio sono partita convinta ma leggendo mi ha iniziato a deludermi ed annoiarmi. Troppe descrizioni che io non adoro niente o poco. La protagonista mi è piaciuta ma la storia mi ha annoiata tanto da faticare a finirlo.
    Mi dispiace perché ero convinta mi piacesse tantisdimo!!!
    Sarà per il prossimo libro.......

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  14. Questo è il primo thriller/ poliziesco che mi ha lasciato di stucco. Bussi è stato furbo, ci ha propinato un'infinità di personaggi con le loro storie per ingarbugliarci e depistarci. Fino alla fine non capirai nulla, solo l'autore te lo svela ma in maniera scioccante. Certo qualche domanda te la porrai durante la lettura perchè noterai delle stranezze, ma mai puoi arrivare alla soluzione prima di quando lo voglia l'autore. Ritorni indietro e dici cosa??? E cominci a fare mente locale e dici ma allora questo..... e quello....e poi ti rendi conto che sei tu che lo hai pensato o dato per scontato.
    Lo stile della narrazione è lenta ma mai noiosa, anzi leggevo sempre di più per scoprire la verità.
    La scrittura si addice pienamente al paesino in cui è ambientato il romanzo. Giverny, un paesino sonnacchioso di poche anime, per lo più frequentato da turisti, noto per essere stato il luogo in cui visse e lavorò per molti anni fino alla morte il pittore impressionista Monet.
    A scombussolare gli abitanti è un omicidio di uno oftamologo, ritrovato e ucciso nel ruscello voluto da Monet per creare il suo laghetto delle ninfee. Ad indagare arriva un ispettore da poco arrivato al commissariato di Verdon . La sua indagine si intreccerà con la vita di molti personaggi .
    Già il romanzo parte bene , il primo capitolo è una bomba. Come fai a non resistere alla frase " tre donne vivevano in un paesino. La prima era cattiva, la seconda bugiarda, la terza egoista!"
    Mi sono sentita presa per i fondelli dall'autore, egli gioca con noi, ma l'ho trova trovato un buon giallo con un ottimo escamotage. Alla fine in questo genere di libri cerco il scervellarmi e che mi sorprendano. Ho adorato lo sfondo che fa da cornice alla storia. Sicuramente oggi ho qualche nozione in più su Monet.
    A parte lo shock di scoprire la verità, il finale mi ha messo tanta tristezza.
    Sicuramente leggerò altro di suo perchè per me è stata una gran bella lettura.

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  15. Simona Rumiano
    #Lostinausten
    Devo dire che questo libro mi ha presa subito, fin dal primo capitolo, così intrigante e particolare, quasi una sfida al lettore. Una cosa che ho adorato (perché io vado pazza per i testi descrittivi) è stata l’ambientazione, così tanto particolareggiata che mi sembra di aver fatto un vero viaggio a Giverny, di aver visitato la casa e i luoghi cari a Monet,di aver passeggiato nei giardini e tra le spighe di grano, lungo il ruscello. Ho apprezzato anche i continui rimandi a Monet e agli impressionisti, anche se talvolta le ripetizioni sullo stile mi sono risultate noiose. Per il resto... un peccato che abbia letto la seconda metà del libro dopo aver inavvertitamente letto particolari spoiler... quindi una lettura che per me era partita benissimo, ma che non è riuscita a suscitare le sensazioni attese.

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  16. Attorno alle vite di tre donne si aggira l’intreccio travolgente di questo Noir.Dove ad un omicidio iniziale sembrano ricollegarsi degli altri, tutti con lo stesso movente, avvolti dall'atmosfera dall'apparenza calma e piena di colori del giardino di Monet
    il primo delitto su cui si indagherà è quello di un oftalmologo, Jérôme Morval, un famoso specialista della cataratta, collezionista di quadri impressionisti e che sogna di possedere un Monet.
    Ed è così che fatti reali sull’impressionismo e su Monet si intrecciano con quelli inventati
    Quello che sappiamo è che Monet, Ormai stanco e colpito da cecità nelle sue ultime tele raffigura ninfee di tutti i colori, forse dovuto proprio al fatto di non riuscire piu’ a distinguere bene i colori, i contorni gli appaiono sfocati e i colori alterati. E cosi’ che ne inizia a dipingere molti di colore rosso fuoco, di blu ma anche di verde. Nonostante tutto continua a mancare il colore che lui aveva sempre bandito, che non utilizzava mai. Quella che per lui rappresentava
    “L’assenza di colore, ma anche la somma di tutti i colori.”il colore nero
    Le ninfee nere è un quadro che però nessuno ha ritrovato ed è per questo che ne è rimasta una leggenda
    Ed è questo stesso quadro che nel libro diventa una costante, quasi come a voler far credere che esista davvero e che venga tenuto nascosto da qualche parte nei luoghi in cui ha vissuto Monet
    Ce un intreccio tra passione, arte e un salto temporale tra tre epoche differenti che inevitabilmente dovranno incontrarsi

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  17. Ho amato questo libro fin da subito, dal primo intrigante capitolo, che partiva di botto quasi con una sfida al lettore. Ho amato tantissimo le descrizioni (sono una patita dei testi descrittivi) tanto che mi è sembrato di essere stata in vacanza lì a Giverny, di aver visitato la casa di Monet, di aver passeggiato nei giardini e tra le spighe di grano lungo il ruscello. Mi è piaciuta anche la ricca lezione sulla vita e sull'arte di Monet, anche se alcune ripetizioni di troppo sono risultate noiose. Quello che purtroppo ha inficiato la mia lettura è stato l'aver inavvertitamente letto degli spoiler ed è stato un gran peccato perchè a me il libro piaceva tanto. Chiaramente sapendo già come sarebbe finito (più o meno) il mio giudizio non può essere oggettivo: mi è mancata la sorpresa, la scoperta, la trepidazione del mettere i pezzi insieme. In ogni caso un libro che consiglierei.

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  18. Manuela Biondi
    Casata #lostinausten

    È stata una lettura coinvolgente perché ha una trama intricata.Con un po'di personaggi da ricordare, tant'è che ogni tanto dovevo rileggere alcuni pezzi per ricordarmi il personaggio .Belle le descrizioni dell'ambientazione.
    La vecchietta a tratti mi ricordava Miss Marple,a tratti la Signora in giallo,ma sembrava anche la tipica vicina spiona.Alcune volte mi faceva ridere, alcune volte la trovavo insopportabile.
    Secondo me è un libro bello,da rileggere per capirlo appieno e apprezzarlo di più.

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  19. Rita Ladre di Libri

    "Ninfee nere" di Michel Bussi

    Edizioni E/O, 2016
    339 pagine

    Siamo a Giverny, Normandia, il piccolo villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la pace e la tranquillità del paese.
    L’indagine dell’ispettore Laurenç Sérénac ci fa conoscere tre donne:

    "Tre donne vivevano in un paesino.
    La prima era cattiva, la seconda bugiarda e la terza egoista.
    Il paese aveva un grazioso nome da giardino: Giverny.
    La prima abitava in un grande mulino in riva a un ruscello, sul chemin du Roy; la seconda in una mansarda sopra la scuola, in rue Blanche-Hoschedé-Monet; la terza con la madre in una casetta di rue du Château-d’Eau dai muri scrostati. Neanche avevano la stessa età. Proprio per niente.
    La prima aveva più di ottant’anni ed era vedova. O quasi.
    La seconda ne aveva trentasei e non aveva mai tradito il marito. Per il momento.
    La terza stava per compierne undici e tutti i ragazzi della scuola erano innamorati di lei. La prima si vestiva sempre di nero, la seconda si truccava per l’amante, la terza si faceva le trecce perché svolazzassero al vento..."

    Al centro della storia la grande passione per la pittura e le famose tele rubate o perse di Monet, tra le quali le Ninfee nere che l’artista avrebbe dipinto prima di morire. Rubate o perse, proprio come le illusioni e i sogni delle protagoniste 🙄

    «Mistero, suspense, enigma, emozioni, uno spessore dei personaggi non comune.
    Vivamente consigliato».
    Massimo Carlotto 👍🏻

    Ha proprio ragione Massimo Carlotto 😊 Ninfee nere è un noir ricco di colpi di scena, misteri, emozioni ...che ti prendono e ti portano a Giverny... infatti mentre leggevo cercavo con Google l’hotel Baudy, il ruscello dell’Epte, la casa rosa di Monet e lo stagno delle ninfee, il mulino delle Chennevières, l’isola delle Ortiche 😍 per me un sogno... per le protagoniste un "incubo" 😱
    Sarà un incubo anche per l'ispettore Sérénac, le indagini non portano da nessuna parte... ma è la sua prima investigazione in Normandia e non vuole passare per incompetente... menomale che in aiuto c'è lo scrupoloso Sylvio Bénavides, il vice perfetto per lui, diligente e meticoloso, sempre pronto ad obbedire agli ordini! Sylvio e la sua "strana collezione" 😊

    Amo Bussi, per me è una scoperta recente infatti è il suo secondo libro che leggo, ma già adoro il suo modo di costruire intrecci tra passato e presente, tra i tanti protagonisti, per poi portarti ad un finale "stranissimo" e totalmente imprevedibile!! 👏🏻👏🏻👏🏻😍

    Ninfee Nere è il libro perfetto per tutti... lo consiglio perché è veramente originale, ironico, coinvolgente e "strano" 🙄... Bussi è un mago nel farti perdere tra le pagine dei suoi libri... niente è come sembra 😍
    Buona lettura 💗

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