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giovedì 26 febbraio 2015

"L' uomo che odiava Sherlock Holmes" - Moore Graham


Editore RIZZOLI 
Pagine 361
Prezzo cartaceo 8,80 EURO
Prezzo ebook 5,49 EURO
Anno prima edizione 2012
Genere: Giallo 

Quando la polizia trova il cadavere di Alex Cale strangolato nella sua camera all'Algonquin Hotel di New York, sulla parete campeggia una sola parola, scritta con il sangue: "Elementare". Non ci vuol molto a capire che l'omicidio è un puzzle che solo un raffinato conoscitore di Sherlock Holmes può sperare di ricostruire. Il giovane Harold White non è un detective professionista, però ha fiuto da vendere ed è un vero cultore dei libri di Sir Conan Doyle. Come gli altri membri della sua associazione, era all'Algonquin per la conferenza nella quale Cale si preparava ad annunciare il ritrovamento dei diari del grande scrittore. Solo i diari possono fornire risposta all'interrogativo che assilla i fan da oltre un secolo: cosa è accaduto nella vita di Doyle tra il 1893 e il 1901, tra il momento in cui decise di "uccidere" Sherlock Holmes e quello in cui, a sorpresa, lo restituì ai suoi lettori nel "Mastino dei Baskervillel"?. Possibile che qualcuno sia disposto a tutto, anche a uccidere, pur di scoprirlo? Ingaggiato dal pronipote del celebre autore per svelare la verità e ritrovare i diari, Harold White si addentra nel dedalo di un'indagine che si snoda tra la New York di oggi e la Londra di fine Ottocento. Per scoprire che anche Doyle, all'epoca, si era trasformato in detective, e insieme all'amico Bram Stoker, autore di Dracula, aveva tentato di fare luce su una serie di efferati omicidi.
 







L’unicità che si cela dietro alle avventure di Sherlock Holmes, è dovuta al fatto che, ad oggi, non vi è stato scrittore in grado di eguagliarle per genialità, carattere e logica.
Tuttavia Sir Arthur Conan Doyle, odiava il suo personaggio tanto quanto il pubblico lo amava.
Non c’era londinese che non leggesse le avventure di Holmes e non c’era giorno in cui Doyle non mandasse qualche accidenti al personaggio che gli è valsa la fama intramontabile di migliore scrittore di gialli.
Detto questo, immaginerete quanto può essere complesso scrivere un libro giallo su Doyle e il mondo sherlockiano, se poi ci aggiungiamo anche la partecipazione di Bram Stoker, si possono immaginare due risultati plausibili: o ne esce un libro pretenzioso che delude ogni nostra aspettativa, oppure ne esce un libro degno di essere letto.
Fortunatamente per me e per voi, Moore è riuscito nell'impresa di creare un piccolo capolavoro, arricchito dalla caratteristica che gran parte degli eventi narrati sono veritieri.
Immaginatevi ora la scena. Siamo a una convention di sherlockiani, a cui possono partecipare solo coloro che fanno parte del circolo (i migliori studiosi di Sherlock Holmes). Tutti i partecipanti sono in febbrile attesa. Uno dei più acclamati esponenti del circolo, ha finalmente trovato il diario perduto di Conan Doyle. Dopo anni di ricerche è finalmente nelle sue mani, e i suoi colleghi non vedono l’ora di conoscerne il contenuto.
Sono tutti in sala, seduti ai loro posti, la convention sta per iniziare, manca solo Alex Cale, il ritrovatore del diario.
Improvvisamente, però, viene data la notizia della morte di Cale. Si presuppone un omicidio.
Ora vi porgo una domanda: Secondo voi, cosa può mai succedere quando si scopre un cadavere nel pieno di una convention sherlockiana?
“Tutti erano indiziati, ma, al più grande raduno sherlockiano nel mondo, tutti erano anche detective!”
Naturalmente tutti si immergono immediatamente nei panni del loro beniamino ed iniziano a lanciare congetture. Il più intrepido tra loro, nonché nuovo socio, Harold White, al ritrovamento del cadavere, inizia subito ad ispezionare la stanza e capisce che vi è un nesso con alcune delle storie d Doyle.
Parallelamente a questa storia, però, ne viene raccontata un’altra. Così che ci ritroviamo nel pieno di due indagini poliziesche. Una nel 2010 con Harold, e una nel 1900 con, nientepopodimeno che: Conan Doyle ed il suo amico Stoker.
In un’epoca in cui la medicina era un’arte al pari della scrittura, seguiamo le indagini dei famosi scrittori, alle prese con i macabri omicidi di due ragazze e un misterioso pacco bomba destinato a Doyle.
Il finale di entrambe le storie è tristemente realista. Si arriva a dover accettare l’amara verità che nessuno vuole ammettere.
Leggendo questo libro ritorna alla mente il perché si vorrebbe che un libro non finisse mai. Il ritorno alla realtà è crudele.
Dopo l’eccitazione provocata da due indagini intriganti, dopo aver finto di essere Sherlock Holmes, dopo aver scoperto il colpevole, ecco la fine e l’immancabile ritorno alla vita di tutti i giorni.
Un libro avvincente, per niente scontato, lo scrittore è scivolato un po’ nel secondo finale delle avventure nel ventunesimo secolo, per colpa delle decisioni affrettate di Harold, ma in compenso, questo è un libro che merita la nostra attenzione.
Entrambi le indagini sono realmente accadute, lo scrittore ha ricamato un po’ sul finale e sul ritrovamento del reale libro perduto di Doyle.
Tra queste pagine c’è intuito, sagacia, mistero, realtà. Ci sono vecchi personaggi che abbiamo imparato ad amare e storie che non abbiamo mai dimenticato.
Questo libro mi ha piacevolmente colpita, mi ha fatto venire voglia di rileggere da capo ogni avventura di Holmes. Lo consiglio a tutti coloro che hanno amato le avventure del famoso detective e a coloro che vogliono scoprire i retroscena legati alla vita del più famoso scrittore di gialli.
Assegno al libro:

4 stelle su 5

Dal libro:

- "Noi non vogliamo vedere Holmes morto, nemmeno nel più coraggioso dei combattimenti. Noi vogliamo che il Signor Holmes viva in eterno."

- "Lo stava facendo per la soluzione (...). Non si trattava di giustizia. Si trattava di mistero."

- "Solo le cose in cui il cuore crede son vere. Vincent Starret"

- "(...) un enigma irrisolto non era una seccatura, bensì la sensazione più fastidiosa e orribile del mondo."

- "(...) il mondo non ha bisogno di Arthur Conan Doyle. Il mondo ha bisogno di Sherlock Holmes."

11 commenti:

  1. Non so perché, ma rimango a distanza da tutti i libri in cui appare il nome di Sherlock.
    Forse perché non mi piacciono i gialli, non so!

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    1. Anche io non ho mai ancora letto nulla di giallo, ma mai dire mai :)

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    2. no! Vale, rimedia assolutamente! è un genere troppo appassionante!

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  2. Davvero interessante!! L'ho letto e la penso proprio come te. Un libro ben scritto e realizzato!

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  3. Amo i gialli, amo Sherlock....quel libro dev'essere mio! >_<

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  4. Sarà che non ho mai letto Sherlock, però non mi fa impazzire dalla trama! :o

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