Editore Bompiani
Pagine 429
Prezzo cartaceo 9,90 EURO Prezzo ebook 7,99 EURO
Anno prima edizione 1977
Genere Horror
L'Overlook, uno strano e imponente albergo che domina le alte montagne del Colorado, è stato teatro di numerosi delitti e suicidi e sembra aver assorbito forze maligne che vanno al di là di ogni comprensione umana e si manifestano soprattutto d'inverno quando l'albergo chiude e resta isolato per la neve. Uno scrittore fallito, Jack
Torrance, con la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni, accetta di fare il guardiano invernale all'Overlook ed è allora che le forze del male si scatenano. Dinanzi a Danny, che è dotato di potere extrasensoriale, lo shine, si materializzano gli orribili fatti accaduti nelle stanze dell'albergo, ma se il bambino si oppone con forza a insidie e presenze, il padre ne rimane vittima.
Ora, io di suo ho letto solo questo libro, ma se anche gli altri sono a questo livello, altro che "re dell'horror", "re della noia"!
Vi giuro! Non vedevo l'ora di finire questo libro!
Quando l'ho iniziato a leggere avevo mille aspettative, mi immaginavo scene così spaventose da farti rizzare i capelli e al contempo farli diventare bianchi, ma invece ... nulla.
Ho aspettato, ho letto, mi dicevo che magari le parti più emozionanti erano più avanti ma a quanto pare ho il libro fallato perchè non ce n'era nessuna di scena interessante nel mio testo!
Non sono rimasta delusa, di più!
Tutti a elogiare questo scrittore per i suoi libri spaventosi ed io ... che sbadigliavo mentre leggevo questo!
Dire che sono arrabbiata è dire poco!
Intorno a questo autore hanno costruito un mito, ma a mio dire questo libro non è all'altezza della grande fama che circonda King, magari gli altri suoi libri sono migliori, non lo so, devo ancora leggerli, ma questo lascia a desiderare.
Quindi sì, sono arrabbiata perchè mi aspettavo un'opera grandiosa e invece ... e invece niente.
Sono rimasta, come si suol dire, a bocca asciutta.
Comunque ricominciamo da capo!
Il libro parla di Jack Torrance e della sua famiglia.
Ora, Jack è una personcina che sinceramente avrei voluto veder sparire già ad inizio libro, comunque fa niente, andiamo avanti.
Jack è un alcolista e ha perso il suo lavoro a causa di un episodio violento che lo ha visto protagonista.
Il suo compagno di bevute gli procura allora un lavoro nel suo prestigioso hotel, l'Overlook. Albergo piuttosto famoso che a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ha cambiato varie volte proprietari.
Questo hotel è sì maestoso ed elegante ma al suo interno sono stati commessi anche innumerevoli omicidi!
"Scommetto che sono morte almeno quaranta, magari anche cinquanta persone in questo albergo, da quando mio nonno l'ha aperto, nel 1910."
Durante il peridio di chiusura, Jack se ne va con la sua famiglia all'Overlook e lì rimangono fino alla primavera successiva.
"Se ne sarebbero rimasti chiusi lassù, in quel grande albergo deserto, a consumare le scorte di cibo, simili a personaggi di fiaba, e ad ascoltare l'urlo del vento attorno ai cornicioni assediati dalla neve."
Il problema è che l'hotel, in inverno, è isolato per via della neve e beh, è un tantino infestato.Ma niente di pauroso!
Insomma, ogni tanto si vedono cadaveri nelle docce delle stanze ma ci sono pure balli in maschera ectoplasmatici! Per non parlare di questi fantasmi che festeggiano al bar!
"Perché all'Overlook le cose continuavano a esistere. All'Overlook esisteva un tempo unico e indivisibile."
Quattrocento pagine di pura noia!Non un horror, ma un romanzo troppo lungo durante il quale arrivi a un punto in cui speri che ammazzino qualche personaggio giusto per rendere le cose più movimentate!
La cosa più inquietante di questo libro è il figlio di Jack! Con la sua aura e la sua capacità di percepire e leggere nella mente!
Il punto è che questo libro non sembra affatto un horror ma al massimo un thriller.
Niente da dire sui personaggi, sono ben modellati, la moglie di Jack poi ha un'evoluzione pazzesca durante il corso della storia, ma il fatto è che questo dovrebbe essere un horror, cioè un "genere letterario o spettacolo cinematografico che mirano a provocare sensazioni di paura o di orrore" e in questo libro, queste sensazioni io non le ho provate.
Ed è questo che contesto alla fin fine, il genere!
Perchè a me i personaggi son piaciuti, anche la loro storia non è male ma non ditemi che è un horror, perchè a me non sembra proprio che lo sia.
Io da un libro horror mi aspetto di essere terrorizzata, o almeno che ci siano molteplici scene inquietanti durante tutto il libro e non solo nelle ultime pagine.
Un gruppo di bei personaggi non fanno un libro un horror, ma bensì le scene paurose che li riguardano e come vi ho detto, in questo libro, di horror c'è a malapena la fine e le scene tra l'altro non sono descritte in modo particolarmente macabro. Tanti inseguimenti, botte e via andare.
Insomma, l'unico motivo per cui assegno la sufficienza al libro sono i personaggi e il modo in cui lo scrittore li analizza e li fa muovere.
Sono delusa invece dalla mancanza di scene spaventose, da questo genere horror un po' fasullo e dalla fissazione per le vespe! Davvero in questo libro ci sono vespe ovunque, incredibile!
Spero di leggere altri libri di King e che questi siano in grado di mutare la mia opinione.
A questo libro, intanto, assegno:
- Trama: 3 - Narrazione: 3 - Personaggi: 4 - Cover: 2 - Finale: 3 -
3 Wonderland su 5
Commenti dalla lettura di gruppo:
Giusy:
"Una cosa spaventosa la tiene però...la NOIA che produce....!!!ma a qualcuno di voi ha appassionato??? No perché io sono in agonia....mi sforzo solo per spirito di gruppo...Il problema è che è talmente lungo...che quando arriva la parte "horror" ....non ti sorprende....perché la precedente parte ti ha talmente appallato da renderti immune...o forse...chissà... per chi aveva già visto il film (quasi tutti i film tratti da king) che è sceneggiato meravigliosamente, che ha degli attori fantastici...forse l'aspettativa era troppo alta...."
Erika:
"o non ho partecipato alla lettura, proprio perchè ho già letto questo libro e sono arrivata a stento alla fine! Non mi sento di aggiungere altro, perchè la frase che hai scritto tu Claudia, rappresenta in pratica tutto quello che mi sono sempre chiesta io da almeno 10 anni a questa parte, da quando ho letto proprio “Shining” come primissimo libro di King: ma chi è che gli ha dato il titolo di re dell’horror???
Non lo concepisco proprio tutto questo successo, ne per “Shining” ne per gli altri suoi libri.... sono talmente privi di “horror” che non so come facciano a fare paura a qualcuno! Boh....
anche per me, è troppo sopravvalutato!!!"
Stefania:
"King viene erroneamente definito "re dell'orrore", ma è prima di tutto un romanziere. Lui ti convince di dover avere paura, ma non siamo tutti uguali: ad esempio, a me IT non mette paura."
Barbara:
"Di King ho iniziato diversi libri, senza riuscire mai a finirli. Pare che il suo stile preveda che per almeno mezzo libro non debba accadere nulla. Questo l'ho finito per curiosità (perché effettivamente la storia aveva un buon potenziale), ma parte horror dev'essermi sfuggita... l'unica parte un po' interessante arriva nel finale. Devo però dire che i personaggi mi sono molto piaciuti, per l'evoluzione che hanno avuto nel corso del libro."
Angela:
"Scusate se mi intrometto nella discussione anche se non ho letto il libro con voi. Volevo solo dire alcune cose. King è il re dell'horror per il semplice fatto che sa come scrivere sulla paura. Poi che non faccia paura a qualcuno ci sta. A me, ad esempio, l'horror, sia come genere letterario che cinematografico piace, ma non perché mi fanno paura. Sono il tipo che a 9 anni ho visto L'esorcista versione integrale da sola al buio, o che in una stanza piena di gente, mentre vedevamo un film horror (se non ricordo male Paranormal activity), ero l'unica che non saltava dalla paura. Ma, ripeto, King è definito giustamente "re dell'horror" perché sa come scriverne. Specifico che anche lui ha toppato in qualche suo romanzo, ma succede a tutti."
Carmela:
"Da giovane sono stata un'appassionata lettrice di
King ,mi dispiace che la pensiate così ,ma ogni lettore ha il diritto di libero arbitrio :-) :-) detto questo posso dire cosa piace a me di questo scrittore nella sua prima versione( Misery,It, Cujo,Carrie,Shinig,Pet cemetery,fino a Il miglio verde)La sua visione di horror che come ha giustamente detto Angela non è necessario che faccia paura ,ma che sia ben scritto,la struttura complessa dei suoi personaggi ,i protagonisti si scoprono più forti di quanto si pensi,e quasi sempre un finale dove si ritorna a vivere,dove c è il superamento dell'orrore.
La complessità della mente di Danny che interessa all'Overlook ,come a Qualsiasi casa maledetta,è un tema particolare,ma sicuramente affrontato.Nessuno ha avuto il minimo brivido leggendo del piccolo punto da vespe,reso vive,o bloccato nel tunnel dei giochi o aggredito dalle siepi animalesche mentre tenta di scappare?
Certo il Torrence del romanzo non è Nicholson a cui il regista fece girare la scena della scure tante di quelle volte finché fu arrabbiato a tal punto che il risultato rasenta la perfezione...Infatti muore nella neve ,non si maciulla da solo in un attimo di razionalità per salvare il figlio ,per poi bruciare con l'albergo.Il personaggio che ho amato di meno oggi come allora Wendy,una donna troppo timorosa,troppo materna,troppo innamorata,troppo circoscritta nella vita del marito."
Rossella:
"Finito finalmente! Sono troppo impressionabile, non credo che leggerò altri horror."
Sandra:
"Io sono mooooolto indietro, anche se oggi sto recuperando. Il fatto è che leggerlo la prima volta ti da quella curiosità di andare avanti e vedere che succede, ma rileggerlo è.... noiosissimo."
Roberta:
"Anche a me ha deluso un sacco .....visto l autore pensavo di non riuscire a dormire la notte ......invece niente e neppure il finale è stato chissà che......certo meglio del libro di fisso almeno un po di ansia l'ho sentita.....ma niente di più......devo dire che forse sono meglio certi thriller!!!!!"
Sabrina:
"Non ho letto tutti i commenti solo alcuni. Io ho apprezzato king solo con i suoi ultimi libri che sono ritenuti thriller e questo è stato il primo libro horror di king che ho letto. Di horror ho trovato ben poco, a tratti mi sono anche molto annoiata e vi dirò che alcune volte sono scoppiata anche a ridere, perché c'erano davvero delle descrizioni che invece di farmi paura mi facevano divertire, tipo la festa con gli spettri dell'hotel...però riconosco il genio di questo scrittore, il suo mostrare l'orrore in ciò che più fa paura dentro di noi, non è una paura mostrata per mostri o vampiri, ma una paura che troviamo nel nostro subconscio...comunque ho letto questo libro in modo forzato e non vedevo l'ora di finirlo..."
Dal libro:
- "Tutti i grandi alberghi hanno i loro scandali."
- "Di fronte a lui non c'era un uomo, ma un ragazzo di diciassette anni che si trovava ad affrontare la prima sconfitta della sua vita, e forse chiedeva a Jack, nell'unico modo che sapeva, di aiutarlo a trovare un sistema per superarla."
- "Questo posto disumano crea mostri umani."
- "L'Overlook si stava divertendo troppo. C'era un bambino da terrorizzare, un uomo e sua moglie da mettere l'uno contro l'altra ... "
Io di King ho letto "Cujo" e "La bambina che amava Tom Gordon" nessuno dei due mi ha suscitato alcuna emozione. Solo il secondo citato l'ho trovato più godibile poiché la paura provata dalla bambina era tangibile e ben descritta, tuttavia, vi erano molte assurdità nella parte del romanzo che dovrebbe risultare realistica. Concordo con te: "re dell'horror" ... perché? ;)
RispondiEliminaIo letto questo ma ti dico, sono rimasta molto delusa!
EliminaAdesso proverò con altro, ma davvero, mi aspettavo qualcosa di molto più forte, di molto più spaventoso. Questo libro era pari al più banale dei thriller.
Io l'ho letto un po' di tempo fa e devo dire che sono d'accordo.. è stata una lettura pesante, ma non per questo smetterò di leggere king. Con misery mi ha conquistata ed ora mi sto preparando psicologicamente a leggere it e forse tra un paio di mesi avrò il coraggio di iniziarlo :D
RispondiEliminaIo spero che questo sia un caso isolato e di trovare un libro di kink più avvincente, se no, davvero, "tanto famoso per cosa?"
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