Editore Newton Compton
Pagine 335
Prezzo cartaceo 10,00 EURO Prezzo ebook 4,99 EURO
Anno prima edizione 2017
Genere Storico
Il giovane Michelangelo Merisi da Caravaggio è
cresciuto come un reietto. Cacciato dalla famiglia, ancora adolescente è stato costretto a fuggire da Milano perché accusato di omicidio. Quando arriva a Roma, solo e senza un soldo, scopre presto che l’accecante bellezza della città nasconde anche un aspetto pericoloso e sinistro: sopravvivere nel quartiere degli artisti significa destreggiarsi tra ricchi committenti e spietati criminali. Sotto la protezione del potente cardinale del Monte, Caravaggio inizia la sua turbolenta ascesa, intrecciando una relazione con la musa Fillide, “la più famosa puttana di Roma”. Con la gloria cresce però anche la sua arroganza, e Caravaggio si troverà a un bivio dal quale non potrà più tornare indietro. Di nuovo nella polvere, di nuovo in fuga, con una taglia sulla testa. Tra gli splendori dell’arte e i violenti piaceri della carne, questa è la travolgente, enigmatica storia di un uomo fuori dal comune.
Voglio iniziare la recensione facendo subito una precisazione.
Sugli store e sulla copertina stessa del libro, c'è scritto che il testo appartiene al genere "thriller".
Fino a qui, nulla di strano, anzi, bellissimo! Non vedevo l'ora di immergermi in questa storia piena di misteri e ... ma misteri dove?! Quelli alla base dei quadri del pittore? Nulla che non sia menzionato in qualsiasi sua biografia.
Insomma, fanno passare il libro per un "grande thriller", pieno di segreti ma ... mi avranno dato una copia fallata perchè io il libro l'ho finito, ma il thriller non l'ho visto. Probabilmente giocava a nascondino e io non sono riuscita a trovarlo!
Quindi, cancellate l'idea iniziale che vi siete fatti sul libro, cancellate il thriller, questo è un testo storico, narrato in versione romanzata, ma è un puro e semplice riassunto di quella che è stata la vita del pittore.
"Milano era una città pericolosa, divisa tra la ricchezza e la minacciosa indigenza, in bilico sulla propria distruzione."
Già da questo, avrete capito che la vita del celebre pittore non era affatto semplice.
Certo, nemmeno lui, però, ha contribuito a rendere le cose facili!
Ma andiamo con ordine.
Il padre di Caravaggio muore a causa della pesta e il resto della famiglia deve affidarsi alla generosità della marchesa Costanza Colonna che da quel momento prende sotto la sua ala protettrice il piccolo Caravaggio e lo aiuterà a farsi largo nel mondo dell'arte.
Fu lei ad indirizzarlo verso la pittura, lo seguì durante tutto il suo percorso, non lo abbandonò nemmeno quando si trasferì a Roma, alla ricerca del successo.
"Michele, dimentica gli scontri o l'idea di diventare un soldato. Dimentica un futuro da scalpellino. Tu, bambino mio, diventerai un pittore."
Aveva un'anima turbolenta, era violento, irascibile, praticamente i guai se li cercava! Non riusciva a tenere a freno la lingua, era orgoglioso, litigava con chiunque ed era sempre pronto a sguainare la spada.
Insomma, a un certo punto, tifavo per i poliziotti! Va bene che aveva i suoi problemi, ma davvero, sembrava che ci provasse gusto a rovinare quel poco di successo che era riuscito ad ottenere!
"Ero un ragazzo di diciassette anni con i riflessi fulminei, senza paura, e una rabbia che mi portavo dietro dall'infanzia."
Nel libro si legge di come Caravaggio prenda ispirazione dai bassi fondi di Roma e Milano.
Le sue Madonne hanno il volto di prostitute, i suoi angeli quello di semplici servi, Caravaggio dipingeva il mondo che aveva intorno, un mondo concreto, povero, cruento, abitato da gentaglia, protettori, tenutarie.
"Altri, invece, avrebbero visto ciò che vedeva lui: l'arte nata dalla vita vera, che la descriveva e che, così facendo, ne prometteva un'altra al di là delle strade sporche."
Caravaggio non era uomo da mezze misure, non amava i compromessi, era ciò che era, nel bene e nel male.
"Mi chiedete per chi dipingo? Per il mio nome. Perchè è il mio destino."
Ci mostra una visione tetra e brutale della chiesa, una religione che punisce, che uccide invece che perdonare e tendere una mano.
"Il quadro stava dicendo a Roma che Caravaggio non condivideva le dottrine della chiesa, che la strada verso Dio passava dal contatto con la gente di strada."
Quindi, alla fin fine, cosa penso di questo libro?
E' sicuramente un bel
Getta luce non solo sulla sua vita ma anche sulla sua arte, ci svela piccole e grandi curiosità, aneddoti singolari.
La scrittrice rappresenta Caravaggio e la sua storia in modo piuttosto fedele, gli eventi, i quadri, perfino il caratteraccio dell'artista corrisponde alla realtà.
Per questo continuo ad affermare, che questo non è altro che una biografia romanzata, un romanzo storico abbastanza pertinente alla realtà.
E' stata una bella lettura, molto interessante, burrascosa in certi punti, più romantica e passionale in altri.
Se vi piace il genere e siete curiosi di conoscere meglio Caravaggio, sono pronta senza dubbio a consigliarvi questo libro, a cui assegno:
- Trama: 3 - Narrazione: 4 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 3 -
3 Wonderland su 5
Dal libro:
- "Mercanti e scalpellini, mogli o meretrici, cosa importava alla peste di quale fosse la loro estrazione sociale?"
- "L'implacabile ragazzino dagli occhi neri che un giorno avrebbe ereditato il più grande pittore italiano trascorse con sua madre le lunghe ore delle streghe di una luna calante."
- "Volevo essere amato, ma odiavo chiunque mi amasse."
- "Caravaggio vuole cambiare per sempre l'idea di pittura."
Ciao... ti ho nominata per il Blogger Recognition Award, se ti fa piacere partecipare.
RispondiEliminahttp://unabuonalettura.blogspot.it/2017/11/blogger-recognition-award.html
Grazie :) <3
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