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domenica 19 novembre 2017

Recensione: "Mrs Palfrey all'hotel Claremont" - Elizabeth Taylor


Editore Astoria 
Pagine 197
Prezzo cartaceo 16,00 EURO 
Prezzo ebook 8,99 EURO
Anno prima edizione 1971
Genere Narrativa Straniera

All'Hotel Claremont vive un gruppo di eccentrici anziani che hanno in comune due grandi nemici: la noia e la morte. Rimasta vedova, Mrs Palfrey decide di andare a passare i suoi ultimi anni in albergo e così approda al Claremont, dove intende rimanere almeno un mese, ma forse, si dice, per sempre. Un bel giorno, in seguito a una caduta durante una passeggiata, viene soccorsa da Ludo, un giovane che si guadagna da vivere in tanti modi in attesa di diventare uno scrittore. Tra i due sboccia una simpatia e ciascuno vede nell'altro un motivo di interesse. Mrs Palfrey lo presenta ai suoi compagni d'albergo come il nipote, acquisendo in tal modo una certa considerazione da parte degli altri, che vivono nello spettro della solitudine e dell'abbandono. Ludo vuole farsi un'idea della vecchiaia e infatti, alla fine, scriverà un romanzo dal titolo Non era concesso morire lì. Ma nel corso della
loro relazione entrambi rifioriscono, Mrs Palfrey ricordando la propria vita, e Ludo cominciando a capire cosa significhi l'amore. Il passare del tempo, l'invecchiamento, i compromessi che facciamo, il nostro continuo bisogno di essere accettati sono alcuni dei temi che risuonano in questo romanzo inusuale e ironico, che ci mostra come la vecchiaia sia una fase della vita in cui ricompense e felicità sono più importanti dell'inevitabile conclusione.

L'hotel Claremont ospita una cricca di anziani niente male.
E' un albergo per pensionati, in cui soggiornano clienti che vivono lì ormai da anni.

"Mrs Palfrey arrivò all'Hotel Claremont una domenica pomeriggio di gennaio."

Mrs Palfrey è l'ultima arrivata.
E' una vedova alquanto elegante, con alle spalle numerosi viaggi.
Con un po' di titubanza si unisce al gruppo degli ospiti che vive all'hotel in pianta stabile.
Parlo di Mrs Burton, sempre appresso al suo whisky, Mr Osmond, l'unico uomo di casa sempre alla ricerca di compagnia maschile, poi ancora Mrs Post, in attesa perenne di ricevere visite,  infine Mrs Arbuthnot, con la sua fastidiosa artrite.
La vita al Claremont è piuttosto solitaria, il massimo dello svago per i nostri vecchietti è l'andare a vedere il nuovo menù del giorno, che alla fin fine, mostra sempre gli stessi piatti.
Mrs Palfrey è una novità e infonde un po' di emozioni nei veterani dell'hotel.
Le visite sono merce rara al Claremont e tutti si chiedono quando Mrs Palfrey ne riceverà una, quando suo nipote andrà a trovarla.
La nostra protagonista fa del suo meglio per trovare delle scuse, ormai ha capito che al nipote non interessa affatto andarla a trovare.
Fortuna che ne trova uno di scorta!
Incontra Ludovic per caso, quando per un brutto tiro della sorte, cade a terra e si ferisce una gamba.
Ludo la vede da casa sua e subito le presta assistenza.
E' un ragazzo povero, che si mantiene grazie a un'eredità, in attesa di finire il suo libro e pubblicarlo.
E dato che a Ludo farebbe comodo un invito a cena e dato il caso che proprio a Mrs Palfrey servirebbe un ospite all'hotel ... perchè non far passare Ludo per suo nipote?

"'Grazie,' disse. Intendeva per la stanza, la visita, le camicie da notte, e anche per lui, perchè c'era."


Benché il libro sia scritto con una narrazione piatta, la trama riserva non pochi attimi simpatici, che ruotano attorno a questo gruppo di insoliti protagonisti.

"'E un'altra domenica è andata,' disse rapidamente Mrs Post, per coprire una scoreggia. Aveva presenza di spirito."

La lettura di questo libro è veloce soprattutto per la storia singolare che racconta.
Il tipo di scrittura può sembrare monotono ma i protagonisti del racconto mostrano tutti peculiarità interessanti.
Nel corso del testo, altri vecchietti si aggiungeranno al gruppo del Claremont, offrendo anche qualche nuovo svago.
L'autrice, di tanto in tanto, si ferma anche a descriverci meglio i personaggi, soffermandosi sul loro passato e sulle loro fisionomie.
Il finale, benché amaro, non lo trovo inadatto, anzi, riserva alcuni attimi di dolcezza.
Concludo assegnando al libro:

- Trama: 3 - Narrazione: 2 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Il tempo passava, si poteva dimostrare che passava, anche se non succedeva quasi niente."

- "Sai com'è, se alla gente non mostri un po' di apprezzamento fin dall'inizio, almeno ogni tanto, poi muore di disperazione oppure diventa Hitler."

- "All'improvviso si sentì affaticata, stanca d'amore."

6 commenti:

  1. Adoro le storie di vecchietti! Il fatto che narrazione risulti un po' piatta non mi incoraggia a dire il vero, però é una coppia inusuale e questo mi incuriosisce.

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    1. I vecchietti sono protagonisti fantastici proprio perchè insoliti, e molte volte li fanno muovere in situazioni singolari.
      Questi sono piuttosto simpatici :)

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  2. Ciao Claudia, sembra veramente simpatica questa storia.
    E' un modo allegro per riflettere sul significato dell'anzianità, e l'insolita amicizia tra i due personaggi rende il libro interessante oltre che simpatico.

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    1. è vero, in modo pacata, quasi sussurato, l'autrice ti fa ragionare sull'anzianità, su ciò che davvero conta a un certa età: la compagnia <3
      E' un libro simpatico, ma sotto certi aspetti un po' triste

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  3. I romanzi della Astoria finiscono tutti immancabilmente nella mia wish list, quindi non posso che fare un pensierino anche su questo titolo (anche perché ho un debole per i protagonisti anziani!).

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    1. Astoria è fantastica con i classici e gli storici, due genere che amo moltissimo <3

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