Editore SALANI
Pagine 387
Prezzo cartaceo 15,90 EURO
Prezzo ebook 9,99 EURO
Anno prima edizione 2015
Genere: Narrativa italiana
A Borgo Propizio va in scena la vita che, si sa, è fatta di cose belle
e di cose brutte. Cose belle, il borgo ne ha tante da sfoggiare da quando è risorto a nuova vita, con il Castelluccio restaurato e le imbellettate case del contado, ora affacciate sull'elegante pavé a coda di pavone della piazza del Municipio, e con l'elettrizzante fermento culturale che si respira già fuori della cinta muraria e che sicuramente fa rodere il fegato a fior di città d'arte. Ma un giorno qualcosa di molto brutto, un violento sisma, arriva inclemente a distruggere ampia parte del centro storico, gettando nella disperazione i propiziesi che tanto amano il loro paese. La villa del Comune sembra una scatola con il coperchio sfondato; il pavé è sprofondato quasi agli inferi; i lampioni, ora ciechi e senza luce, con le bocce frantumate, appaiono piegati alla catastrofe; le botteghe e le abitazioni sono squarciate, orribilmente. Felice Rondinella, appassionato sindaco, vive l'immane disastro come un fallimento personale, e Padre Tobia si sente troppo stanco per portare il peso della croce. Perché non si tratta solo del terremoto: al borgo i peccati sono diventati incontenibili e le confessioni scandalo allo stato puro. Non si capisce più nulla, tutto è sottosopra. L'unico fatto certo è che il professor Tranquillo Conforti, trovato a terra nella Viottola Scura, non ha avuto un infarto mentre scappava, spaventato dalle scosse, ma è stato ucciso. Un assassino a Borgo Propizio? La faccenda si complica.
e di cose brutte. Cose belle, il borgo ne ha tante da sfoggiare da quando è risorto a nuova vita, con il Castelluccio restaurato e le imbellettate case del contado, ora affacciate sull'elegante pavé a coda di pavone della piazza del Municipio, e con l'elettrizzante fermento culturale che si respira già fuori della cinta muraria e che sicuramente fa rodere il fegato a fior di città d'arte. Ma un giorno qualcosa di molto brutto, un violento sisma, arriva inclemente a distruggere ampia parte del centro storico, gettando nella disperazione i propiziesi che tanto amano il loro paese. La villa del Comune sembra una scatola con il coperchio sfondato; il pavé è sprofondato quasi agli inferi; i lampioni, ora ciechi e senza luce, con le bocce frantumate, appaiono piegati alla catastrofe; le botteghe e le abitazioni sono squarciate, orribilmente. Felice Rondinella, appassionato sindaco, vive l'immane disastro come un fallimento personale, e Padre Tobia si sente troppo stanco per portare il peso della croce. Perché non si tratta solo del terremoto: al borgo i peccati sono diventati incontenibili e le confessioni scandalo allo stato puro. Non si capisce più nulla, tutto è sottosopra. L'unico fatto certo è che il professor Tranquillo Conforti, trovato a terra nella Viottola Scura, non ha avuto un infarto mentre scappava, spaventato dalle scosse, ma è stato ucciso. Un assassino a Borgo Propizio? La faccenda si complica.
È giunta l’ora di tornare a Borgo Propizio, e lo si fa con lo stesso sentimento che si ha quando si torna a casa dopo tanto tempo.
Con allegria, ripercorriamo le strade già conosciute, siamo febbrili di rivedere i volti di sempre, non vediamo l’ora di ascoltare gli ultimi pettegolezzi.
Con allegria, ripercorriamo le strade già conosciute, siamo febbrili di rivedere i volti di sempre, non vediamo l’ora di ascoltare gli ultimi pettegolezzi.
"(...) a Borgo Propizio non c'è nulla di privato che non sia di pubblico dominio."
A quanto pare il sindaco si è fidanzato (ma non era gay?) e tra Ruggero e Mariolina tira aria di burrasca, ma mai quanto tra Belinda e Francesco, tra loro è scoppiato un vero e proprio uragano!
Insomma il Borgo è come ce lo ricordavamo, pieno di persone, un po’ complicate, un po’ sui generi, ma pur sempre di famiglia.
Borgo Propizio ci riaccoglie a casa, ci saluti da vecchi amici.
L’ultima volta che ero passata da quelle parti, il paese era in subbuglio per il Festival culturale.
E siccome al Borgo non ci si annoia mai, anche questa volta l’ho trovato in agitazione, ma per via di un terremoto!
La terra si muove, le case crollano, così come i nervi dei paesani.
Sette morti … più un omicidio! Perché sì, Borgo Propizio non ci facciamo mancare nulla.
Storie d’amore, intrighi, litigi, tradimenti, catastrofi, e chi più ne ha ne metta!
“Un terremoto a Borgo Propizio” non è solo un testo di narrativa, ma anche un romanzo rosa, un giallo, la storia di una comunità.
Come se ci stesse raccontando una favola della buona notte, la scrittrice, ci descrive la prima notte dopo il terremoto, e come lucciole che si infilano dalle finestre, scorgiamo i nostri personaggi dormire, pensare, disperarsi.
Vivo a Cavezzo, città scossa dal sisma emiliano del 2012 e posso assicurarvi che un terremoto non solo distrugge edifici, strade, ponti, ma può annientare anche le persone.
Per questo, ho amato la parte in cui la scrittrice descrive le vittime del terremoto, non si limita a scriverne i nomi, ma gli dona un’identità attraverso i ricordi che il sindaco ha di loro. Ha trasformato comuni e anonimi nomi in persone, rendendole reali e più vicini ai Lettori
E’ stato un piacere camminare di nuovo a Borgo Propizio, guidati dalla genuina narrazione della scrittrice, accompagnati dai numerosi personaggi diversi, ognuno con le sue vicissitudini ed emozioni.
Le pagine di questo libro sono finite, così come la mia permanenza a Borgo Propizio, ma spero che questo non sia un addio, ma un arrivederci alla prossima avventura.
Assegno al libro:
4 stelle su 5
Dal libro:
- "Ci sono momenti nella vita in cui ci si chiede se non si stia facendo un errore colossale e momenti in cui è stato già deciso tutto (...)."
- "Le certezze incrollabili diventano dubbio, i sogni mai sognati veglia, i desideri non ancora desiderati necessità."
- "E nella vita ci vuole sempre una seconda opportunità."
- "Certi uomini ci sono sempre, nascosti nelle pieghe della vita, nei battiti di un cuore che hanno spento, dentro un amore che sconfessano già mentre si lasciano amare."
- "(...) perchè l'amore non si perde, l'amore si ferma qualche volta e si volta, spalle alla vita; ma resta, resta lì."
Nessun commento:
Posta un commento