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lunedì 20 ottobre 2014

"La dodicesima notte o quel che volete" - Shakespeare William


Editore OSCAR MONDADORI
Pagine 200
Prezzo 9,00 EURO
Anno prima edizione 1602
Genere: Classico - Teatro 


E' la storia di due gemelli fra loro somigliantissimi, Viola e Sebastiano, che vengono separati da un naufragio presso le coste dell'Illiria. Viola si vestirà con abiti maschili e si farà chiamare Cesario, andando a lavorare come paggio presso il duca Orsino. Finirà con l'innamorarsi del suo padrone il quale ama, non riamato, la contessa Olivia, che si innamora del suo bel paggio Viola/Cesario.








Solitamente, quando si scrive una recensione, si parte dall'inizio, stavolta però, io parto dalla fine, cioè dallo scritto di Victor Hugo a fine testo.
Hugo, a proposito di Shakespeare scrive: " Shakespeare è il seminatore di turbamenti: a ogni parola un'immagine, un contrasto, il giorno e la notte. (...) Shakespeare non ha ritegno, né limiti, né lacune, quello che gli manca è la mancanza. (...) Egli si dà, si spande, si prodiga, non si vuota perché non può. Gli è impossibile esaurirsi, si riempie e si vuota, poi ricomincia. (...) E' uno di quei geni intenzionalmente mal trattenuti da Dio perché vadano feroci e a pieno volo nell'infinito. (...) Riempono un secolo, poi scompaiono. Allora non è più un solo secolo che rischiarano, ma l'umanità (...)."
Shakespeare è un autore destinato a non tramontare mai per la sua capacità di usare la semplicità con grandiosità. Shakespeare quando scrive sceglie con un'attenzione maniacale le parole da usare. Chiama ogni cosa con il suo nome, puramente, semplicemente. Il modo con cui lo scrittore gioca con le parole, il suo comandarle e adoperarle a suo piacimento, contribuisce a rendere le sue opere geniali. 
L’ironia, la sorte e le parole d’amore, sono tutti elementi che si fondono insieme per dar vita ad opere eccelse che i lettori non si stancheranno mai di leggerle, come lo stesso autore spera, attraverso le parole del buffone: “La commedia è finita, e speriamo che piaccia ogni dì.”
“La dodicesima notte” porta un titolo assai enigmatico. Si può pensare, infatti, che si riferisca alla notte dell’Epifania, serata in cui l’opera fu recitata per la prima volta per il duca Orsino e la regina Elisabetta, ma questo sembra molto improbabile. Al contrario, si pensa invece, che lo scrittore, assegnando questo titolo, voleva alludere ai dodici giorni tra il Natale e l’Epifania, periodo durante il quale, gli studenti dell’Inns of Court celebravano una specie di carnevale durante il quale eleggevano un re che emanava leggi effimere e sovvertitrici dell’ordine stabilito. In breve, con questo titolo, Shakespeare voleva suggerire la natura irreale, immaginaria, sovvertitrice dell’opera. Un titolo che spinge quindi il lettore a non tenere troppo in conto il titolo stesso e che suggerisce l’inafferrabilità della commedia.
Quest’opera parla di due gemelli, Viola e Sebastiano, che a causa di un naufragio si credono rispettivamente morti. Viola si traveste da uomo e finisce per servire il duca Orsino divenendo il suo paggio. Il duca, innamorato di Olivia, invia Viola da quest’ultima per comunicargli l’ennesimo messaggio d’amore del duca. Olivia, non solo non ne vuole sapere niente del duca ma, ben presto, si innamora di Viola che lei crede essere un uomo.
Il fratello di Viola, Sebastiano, viene salvato da Antonio e una volta giunto in città si imbatte in Olivia che lo scambia per Viola.
A queste vicende amorose fanno da scenario le burle che Sir Tobia e Fabiano, con l’aiuto del buffone e della domestica Maria, mettono in atto a discapito di Andrea e del servitore Malvolio, entrambi pretendenti alla mano di Olivia.
Insomma, un’altra opera ingarbugliata e assolutamente ironica che porta la firma del grande William Shakespeare. Come farne a meno?
Consiglio di leggere quest’opera per il suo linguaggio ricercato, per la sua trama intrigata e perché, semplicemente, non si può resistere a Shakespeare.

--> Questo volume dell'edizione Oscar Mondadori presenta il testo originale in inglese a fronte e a fine libro, uno scritto di Victor Hugo.

Assegno al libro:

5 stelle su 5

Ecco alcune frasi dal libro:

- Viola: "(...) Infelice me, che oso
cercare un'altra a chi correi mio sposo."

- Malvolio: "(...) l'infermità che rovina il saggio
spesso migliora il matto."

- Viola: "No, cuore veggente; ma per il morso
più vorace dell'inganno, non sono quel che paio."

- Tobia: "Su,su, andiamo a farci un vin brulé,
è troppo tardi per andare a letto. Forza, cavaliere, forza!"

- Buffone: "L'avete detto, signore. Che tempi!
Una frase è appena un guanto di capretto
per uno che sa parlare: fa presto 
a voltarne il dritto al rovescio e il
rovescio al dritto."

8 commenti:

  1. Shakespeare e Shakespeare. Non si può non apprezzarlo :) Anche se preferisco di gran lunga le tragedie ;)

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    1. Anch'io preferisco le tragedie ma tutte le opere di Shakespeare meritano di essere lette ed amate!

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  2. Libro meraviglioso! Uno dei miei preferiti!!

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  3. amo Shakespeare *_* leggerei anche la sua lista della spesa!

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    1. Anche io! :D Qualsiasi cosa che riguardi Shakespeare attira la mia attenzione! Anche se a volte rischio di prendere enormi cantonate (come tutti gli pseudo-libri sul suo conto che escono).
      Una mia amica però ha preso questo libro, che presto leggerò: http://www.ibs.it/code/9788882465421/smith-bob/ragazzo-che-amava.html. Le opere shakespeariane usate come cura per i dolori dell'esistenza: mi sembra una cosa bellissima!

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    2. Oddio *_* non conoscevo questo libro! Grazie! *_*

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    3. Io l'ho scoperto per caso e la trama mi ha fatta innamorare! Spero possa piacere anche a te 😊

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